Il riso basmati è uno dei più amati in cucina per la sua leggerezza, il profumo delicato e i chicchi sottili che restano ben separati dopo la cottura. Originario dell’India e del Pakistan, è perfetto per accompagnare piatti etnici, verdure speziate o semplici secondi di carne e pesce. Ma per ottenere il risultato ideale, è importante cuocerlo nel modo giusto. Come si cucina il riso basmati?
Preparazione del riso basmati
Prima di tutto, il riso basmati va sciacquato sotto l’acqua fredda per eliminare l’amido in eccesso. Questo passaggio è fondamentale per evitare che diventi appiccicoso. L’acqua va cambiata più volte, finché non risulta trasparente.
Un piccolo trucco è lasciare il riso in ammollo per 20-30 minuti: in questo modo i chicchi si idratano e cuoceranno in modo più uniforme, mantenendo la loro forma sottile e allungata.
I tipi di cottura del riso basmati
Il metodo più semplice e diffuso è la cottura per assorbimento. Si mette il riso in una pentola con acqua fredda in proporzione di 1 parte di riso e 1,5 parti d’acqua. Si porta a ebollizione con un pizzico di sale, poi si abbassa la fiamma, si copre con un coperchio e si lascia cuocere per circa 10-12 minuti, senza mescolare. Quando l’acqua è completamente assorbita, si spegne il fuoco e si lascia riposare coperto per 5 minuti. In questa fase, il vapore completa la cottura e rende il riso ancora più soffice.
Esistono anche altre varianti, come la cottura al vapore o con il cuociriso. Chi preferisce una consistenza ancora più leggera può optare per la cottura al vapore, perfetta anche con una vaporiera elettrica o il cuociriso. In alternativa, si può tostate il riso per un paio di minuti con un filo d’olio o una noce di burro prima di aggiungere l’acqua, per un gusto più aromatico.
Il risultato finale? Un riso profumato, leggero e versatile, perfetto da condire in tanti modi diversi, ad esempio con curry, legumi o verdure saltate.