GRAVIDANZA

Concepimento, quali sono i giorni giusti per restare incinta

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Individuare i giorni fertili, ovvero il periodo dell'ovulazione, è importante se si desidera avere un bambino. Ecco qualche consiglio per non ricorre alla medicalizzazione.

Desiderate tanto avere un bambino e avete voglia di fare un tentativo, senza forzare la natura o ricorrere alla medicalizzazione. La prima cosa da fare è cercare di capire il proprio ciclo, soprattutto se non siete molto regolari. Come fare? Segnatevi sul calendario l'ultima mestruazione (se lo desiderate potreste anche scaricare un' App ad hoc) e verificate quanto tempo passa prima che si ripresenti.

Le donne regolari hanno mediamente un ciclo di 28 giorni e a metà, intorno al 14esimo giorno, dovrebbe esserci l'ovulazione, che è il momento di maggior fertilità in assoluto. Per rimanere incinta si consiglia di avere rapporti durante tutto il periodo fertile, per aumentare le probabilità che l'ovulo venga fecondato.

Se il ciclo non è regolare?

Sicuramente segnare su un calendario (o su un App) le mestruazioni ci può aiutare a verificare l'andamento del nostro ciclo (è il principio alla base del metodo di Ogino Knaus). Se ogni mese la durata è differente potreste aiutarvi con dei test per l'ovulazione, che servono proprio a individuare i giorni più fertili.

Quanto dura il periodo fertile?

In realtà la fase dell'ovulazione dura circa 24 ore, ma il periodo in cui è possibile restare incinte è decisamente superiore, dai 3 ai 5 giorni (dal dodicesimo al diciassettesimo giorno del ciclo), a seconda della donna e anche della sopravvivenza degli spermatozoi. È quindi molto importante concentrare i rapporti, al fine di una gravidanza, proprio in questi giorni, soprattutto i giorni che precedono l'ovulazione.

A cosa prestare attenzione?

I sintomi dell'ovulazione sono molto importanti e facilmente riconoscibili: dolore e tensione al seno e alle ovaie e soprattutto la modificazione del muco cervicale, molto denso e tendente al bianco (assomiglia a una chiara d'uovo). Potreste, inoltre, misurare la temperatura basale, introducendo un termometro in vagina. L'innalzamento della temperatura indica la fase ovulatoria o il suo avvicinarsi.

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