Sembra una storia già scritta: dopo un periodo di fidanzamento, si deve andare a convivere. Il matrimonio non è più obbligatorio, ma convolare sotto lo stesso tetto dovrebbe essere il desiderio di entrambi. E se per te non fosse la soluzione giusta?
Ci sono coppie che non vogliono vivere insieme e per questo non si amano meno. Può succedere, soprattutto quando ci si incontra che non si è più dei teenager che si abbia già una propria casa, magari un'esperienza di convivenza finita male alle spalle e che si abbiano alcune abitudini ben precise. E così, l'unica strada è stare insieme e mantenere due abitazioni separate. Si stima negli Usa che il 6/7 percento delle coppie già lo faccia e sia felice.
Le persone, per esplorare il mondo e svilupparsi come individui, hanno bisogno di indipendenza, al tempo stesso hanno anche bisogno di essere saldamente legati ad un'altra persona. La tolleranza che si sviluppa verso lo spazio e la vicinanza altrui (e anche il modo in cui tendiamo a sentirci soffocati o abbandonati) dipende molto da come si è stati cresciuti e dalle relazioni sentimentali altrui.
Prima dunque di andare a convivere chiediti: quanto sono tolleranti? Ci sono persone flessibili che non si sentono minacciate dal fatto che il loro partner sia troppo vicino o troppo distante. Cerca quindi di comprendere la distanza che fa per te e per il tuo partner. E se mantenere una tua casa ti fa sentire meglio, ma non toglie nulla al tuo impegno e al tuo amore, non preoccuparti delle convenzioni sociali.
Le coppie che vivono nella stessa casa possono essere fisicamente vicine, ma potrebbero comunque essere un mondo a parte se sono incollate su dispositivi digitali o troppo prese da sé per coinvolgere nella quotidianità anche l'altro.
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