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San Martino: la storia, la poesia e le città dove si celebra

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San Martino, tutto quello che devi sapere sulla festa dell'11 novembre.

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L'11 novembre si festeggia San Martino, ma chi era e perché ancora oggi questa celebrazione è molto sentita in Italia e all'estero? Martino era nato in Ungheria da una famiglia pagana nobile. Il suo nome significava Piccolo Marte, un omaggio al Dio della guerra, visto che il padre era un veterano che sognava per lui una carriera da militare. Quando era un bambino Martino si trasferì a Pavia, dove a 15 anni fece il giuramento militare.

In una notte d'autunno, uscendo dalla città francese di Amiens vide un povero infreddolito quasi senza abiti che chiedeva l'elemosina. Decise di tagliare in due il suo mantello di lana usando la spada, per darne una metà al mendicante. In quel momento il sole spuntò in cielo e le temperature si alzarono, come se fosse estate. Da questo racconto è nato il "mito" dell'Estate di San Martino: la natura per ricordare la sua generosità ogni anno nel periodo in cui si ricorda il santo migliora per tre giorni il clima. Una sorta di estate nel bel mezzo dell'autunno. Non è bella la leggenda legata a San Martino?

Dove si festeggia San Martino?

Se vuoi organizzare un viaggio nei giorni a ridosso dell'11 novembre, per godere delle temperature che, secondo tradizione, dovrebbero alzarsi un po', devi sapere che sono molte le mete in Italia dove andare per ripercorrere le sue orme o visitare luoghi che lo venerano da tempo.

- Abruzzo, la Festa dei cornuti: si celebra il 10 novembre a San Valentino in Abruzzo Citeriore.
- Sicilia, la festa è molto sentita: si mangiano castagne e si beve vino novello, oltre a preparare i biscotti di San Martino e le sfinci di San Martino.
- Veneto: i bambini chiedono caramelle e dolcetti in giro per la città. Mentre a Venezia si prepara il dolce di San Martino.

Poesia di San Martino

Infine, ecco la famosa poesia di Giosuè Carducci dedicata proprio a San Martino:

La nebbia a gl’irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de’ tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l’uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d’uccelli neri,
Com’esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

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