AMORE E PSICOLOGIA

Revenge porn, cos'è e come proteggersi dalla diffusione di foto intime

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Vedere foto e video intimi online è terribile: ecco cosa è il revenge porn e cosa fare per tutelarsi ed essere sostenute

Il revenge porn consiste nella diffusione di foto e video intimi all’insaputa della persona che vi compare, vittima di una vendetta attuata tramite la violazione della sua privacy e intimità.

Purtroppo la cronaca ci ha consegnato diversi casi di revenge porn, anche con esiti drammatici come quello di Tiziana Cantone che si è suicidata.  

Revenge porn: cos’è
Il significato letterale dell’espressione è vendetta porno: la vendetta viene compiuta diffondendo foto o video che ritraggono la vittima, anche nuda, prima, durante o dopo un rapporto sessuale o comunque in atteggiamenti intimi.

Spesso è l’ex partner a divulgare i file, anche se possono essere condivisi pure da amici o persone che se ne impossessano. Una volta che vengono messi in rete, foto e video si diffondono a macchia d’olio. Possono passare di whatsapp in whatsapp, finire in siti porno, arrivare sui social come Facebook.
 
Revenge porn: da dove arrivano gli scatti
All’inizio, la vittima può anche acconsentire a fare delle foto o dei video e può capitare che sia proprio la persona colpita ad averli mandati per prima al partner o a una persona di fiducia. La violazione scatta quando i file sono veicolati senza che la persona ne sappia nulla e, quindi, senza che abbia dato il consenso.

Quanto all’origine dei materiali, pensiamo anche al sesso virtuale e ai live piccanti: chi guarda potrebbe fare degli screenshot allo schermo, fotografarlo o riprenderlo. Attenzione dunque al sexting.

Revenge porn: cosa fare per proteggersi
Possiamo immaginare come ci si sente quando si scopre che la propria intimità è stata data in pasto a un pubblico anonimo e potenzialmente al mondo intero: vergogna, senso di colpa, sensazione di essere violate, paura di essere riconosciute, timore che le scene siano viste da familiari e conoscenti.   

Da un punto di vista materiale, bisogna denunciare alla polizia o ai carabinieri, anche contro ignoti, e contattare il social per la rimozione. Ma mettiamo in conto che i tempi sono lenti.

Per l’operazione, Facebook ha messo a punto un sistema che sta sperimentando in alcuni paesi: se temiamo che foto e video intimi possano essere resi pubblici, possiamo contattare una delle associazioni partner, inviare i materiali al social che provvederà a farne un’impronta digitale per riconoscerli e rimuoverli. I file, precisa la piattaforma, saranno distrutti entro una settimana.

Oltre alle azioni per la complessa eliminazione di foto e video, però, c’è anche il carico psicologico. Chi è vittima della revenge porn, deve mettere da parte il senso di colpa e non isolarsi: può rivolgersi a chi le vuole bene, a un’associazione, a una psicologa, cercare in rete le storie di chi sta cercando di superare questa terribile violazione.

Revenge porn: fantasie sessuali e precauzioni
Se sei decisa a fare foto e video intime, una precauzione potrebbe essere indossare una maschera o evitare di riprendere il viso e di rendere visibili dei segni particolari. Al limite, un compromesso potrebbe essere fare foto e video e cancellarli definitivamente subito, con la sicurezza che non possano essere recuperate in un secondo momento.

In generale, segui le precauzioni di sicurezza informatica e informati sulla privacy degli strumenti che usi. Non tenere le foto sul computer in modo da essere sicura se lo fai riparare. E se decidi di mandare foto, controlla prima di inviare: per errore potresti mandarle alla persona sbagliata o a un gruppo whatsapp.

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