La parità retributiva non è ancora stata raggiunta nel mondo. In particolare il Gender Pay Gap in Italia è davvero notevole: secondo gli ultimi dati resi noti, infatti, le donne nel nostro Paese guadagnano fino al 40% in meno rispetto ai colleghi maschi, per parità di mansioni, competenze, esperienza, anzianità. Una fotografia poco gratificante per l'Italia.
Il Global Gender Gap Report 2025 del World Economic Forum ci ha offerto una fotografia chiara: a livello mondiale è stato colmato solo il 68,8% del divario complessivo di genere. È un miglioramento minimo rispetto al 2024, appena +0,3 punti. Con questo ritmo, serviranno 123 anni per raggiungere l’uguaglianza.
Nell’istruzione terziaria, le donne sono sempre più presenti, ma questo non si traduce automaticamente in ruoli di responsabilità: solo il 29,5% dei manager con laurea è donna. Anche la partecipazione al mercato del lavoro mostra un quadro controverso: il 41,2% delle donne fa parte della forza lavoro globale, ma spesso concentrate in settori meno remunerati, come l’educazione o la cura. Un altro elemento che frena l’equità è la maggiore probabilità di interruzioni di carriera: le donne sospendono il lavoro il 55% in più rispetto agli uomini, con conseguenze dirette su retribuzioni e avanzamento di ruolo.
In Italia il quadro è ancora è decisamente complesso. Secondo il Rendiconto di genere INPS 2024, il divario retributivo raggiunge il 20%, con picchi del 39,9% nel settore immobiliare e del 35,1% in quello scientifico e tecnico. Le giovani laureate iniziano già con stipendi inferiori rispetto ai colleghi e questa forbice le accompagna lungo tutta la carriera.
Per cercare di risolvere la questione, in Italia un passo importante è stato fatto con la certificazione della parità di genere. Lo strumento analizza sei aree: cultura aziendale, governance, risorse umane, opportunità di crescita, equità salariale e conciliazione vita-lavoro. La certificazione dura tre anni, con verifiche annuali, e offre alle imprese vantaggi concreti: esoneri contributivi, punteggi premiali in bandi e appalti, e benefici nel Codice degli appalti pubblici.