AMORE E PSICOLOGIA

Io voglio un figlio, lui no

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Il tuo desiderio di creare una famiglia non viene compreso dal partner: tu sogni la maternità, per lui è un incubo... Come comportarsi?

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Come comportarsi

Un figlio è una gioia, un desiderio, il coronamento di una storia d’amore importante. Come comportarsi quando, però, lui non sembra intenzionato a voler diventare padre?
Premesso che ciascuna personalità costituisce un caso differente, è fondamentale iniziare ad analizzare le varie problematiche per quelle che sono cercando, se possibile, di trovare un punto di accordo.

1) Un problema maschile
Se la voglia di maternità arriva in modo naturale e graduale in noi donne, la paternità costituisce spesso una rottura con l’equilibrio dell’uomo che si vede “costretto” a dire per sempre addio al divertimento, alle feste, agli amici.

Cosa fare: È lampante che la vita con un bambino cambierà. Ma è altrettanto chiaro che, non per questo, mancheranno i momenti da dedicare agli amici, alle cene, agli incontri romantici “di coppia”.  Spiega al tuo partner, con la massima tranquillità, che una buona organizzazione familiare permetterà ai futuri genitori di vivere con disinvoltura il loro nuovo ruolo che non è altro che un naturale prolungamento con le esperienze fatte fino a quel punto, insieme o come coppia. Infine abbi pazienza … probabilmente gli servirà solo più tempo per capirlo da solo.

2) “Non mi sento all’altezza”
Al contrario è questo il problema di chi prende il ruolo del padre troppo sul serio e di chi, dal proprio padre, è forse stato deluso, abbandonato o non compreso.
Capita che l’uomo, posto di fronte al desiderio di maternità della propria compagna, non si senta in grado di provvedere all’educazione e alla crescita di un bambino.

Cosa fare: Capita, ma è risolvibile. Se quella del tuo compagno è solo paura di non essere all’altezza è importante sdrammatizzare e concedere del tempo. Queste paure sono infatti tipiche di una maturità non ancora del tutto raggiunta e si manifestano principalmente quando la coppia è costituita da due coetanei.
Non esistono genitori perfetti: ma puoi fargli capire che, insieme, potete essere semplicemente voi. Ed è questo che conta di più.

3) Un altro figlio no
È questo il caso di un uomo che, prima dell’inizio della vostra relazione, aveva già una famiglia e dei figli suoi. L’arrivo di un nuovo bambino potrebbe infatti acuire il suo senso di colpa nei confronti della precedente famiglia che si concretizzerebbe con altro tempo sottratto ai suoi bambini.

Cosa fare: La prima cosa da fare è lavorare sui sensi di colpa del partner e capire le sue difficoltà. La sola pazienza potrà aiutare il vostro progetto di avere un bambino non appena lui apprenderà a gestire il proprio tempo senza la costante paura di trascurare qualcuno.

4) Non sarò mai padre
Quando la decisione del partner diventa una certezza e dopo averne appurato l’irremovibilità della scelta, per una ragione o per l’altra, è necessaria una profonda analisi dei nostri desideri.

Cosa fare: È il momento più difficile, quello dell’introspezione. Se la nostra voglia di maternità si giustifica con la volontà di cercare un "collante" per una coppia ormai spenta da tempo è ora di capire che le difficoltà di coppia non si superano diventando genitori. Se la volontà di diventare mamma è però reale e di grande importanza per la tua vita non è il caso di perdere di vista la consapevolezza di ciò che si vuole veramente. A questo punto è d’obbligo una scelta.

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