INGREDIENTI E CURIOSITÀ

Perché la cucina Kosher ha sempre più seguaci

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Per essere certificato come “kosher” un alimento deve superare scrupolosi controlli. Ti spieghiamo come mai sempre più persone si avvicinano alla dieta ebraica.

Sono sempre di più le aziende italiane che si sono fatte certificare kosher ed è sempre più frequente trovare prodotti di questo tipo sugli scaffali dei supermercati.

Il trend è positivo sia per le aziende (i prodotti kosher hanno un costo fino al 40% superiore rispetto a quelli non certificati) che per i consumatori, poiché chi segue la dieta ebraica può finalmente trovare un’ampia gamma di alimenti senza troppa fatica inoltre, per ottenere tale certificazione, i prodotti subiscono scrupolosi controlli.

Controlli che, alla fine dei conti, garantiscono una qualità superiore del cibo che finisce sulle nostre tavole: è questo il motivo ultimo dell’entusiasmo che la dieta ebraica sta riscontrando.

Secondo i testi sacri, ad esempio, carne e latte non si possono mischiare, i pesci consentiti sono solo quelli aventi pinne e squame, la verdura deve essere priva di insetti, il pane non deve contenere grassi di origine animale non kosher, le uova non devono contenere sangue e gli strumenti che vengono a contatto con cibo e bevande (come quelli per la produzione del vino, i forni, pentole e posate) devono essere debitamente “kosherizzati”, per non contaminare i cibi.

Nella cultura ebraica è il rabbino che si occupa di fare questo tipo di controlli. Ad esempio, il rabbino si reca nei macelli per assicurarsi che gli animali vengano uccisi tramite il rito della shekhità (un taglio rapido e indolore alla gola dell’animale con un coltello affilatissimo), che il sangue, alcuni nervi e vene vengano rimossi e che l’animale non abbia problemi agli organi interni e non sia malato. Lo stesso controllo deve subire il formaggio, poiché generalmente il caglio è di origine animale e carne e latte non si possono contaminare a vicenda. Idem per le cantine kosher, così come per le cucine dei ristoranti che devono essere certificate.

Va da sé che in un momento storico in cui si fa molta più attenzione rispetto al passato alla provenienza degli alimenti e al loro processo produttivo, vuoi per l’affiorare di intolleranze ed allergie, vuoi per una maggiore consapevolezza, un controllo minuzioso come quello che la dieta ebraica impone è ritenuto da molti una sicurezza.

Conoscevi già queste regole nel cucinare le pietanze? Proverai ad avvicinarti alla qualità dei cibi certificati o a cucinare Kasherut (ovvero secondo le regole dei testi sacri ebraici)?

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