Indice dell'articolo
Il cavolfiore
Il cavolfiore (caulis floris) fa risalire le sue origini fin dall’Antichità e con molta probabilità nella zona dell’Asia Minore. Il suo apprezzamento ha fatto in modo che si diffondesse anche se il modo e i tempi rimangono molto incerti. Appartenente alla famiglia delle Crucifere è largamente diffuso nel nostro Paese con una maggiore produzione nelle regioni centro – meridionali, tra cui Lazio, Marche e Toscana.
Ortaggio molto diffuso nella cucina, soprattutto nei mesi invernali, è facilmente riconoscibile grazie alla sua testa compatta formata da tante piccole come cime con innesto sullo stelo centrale. Il colore e le foglie, invece, tendono a cambiare a seconda della varietà. Partendo dal Meridione, in Campania è presente il Gigante di Napoli, con foglie grandi e verdi e cime bianche. La varietà di Macerata, invece, presenta un colore verde chiaro mentre il cavolfiore precoce di Jesi, ha il torso più basso, le foglie di colore verde e la parte centrale bianca. La varietà romanesca, non presenta la forma arrotondata ma, al contrario, numerose punte di colore verde chiaro. Nella zona della Toscana è presente la varietà Primaticcia con forma molto irregolare e il Pisano con foglie lisce, rotondo e di colore bianco.
La caratteristica principale da tenere presente al momento dell’acquisto, indipendentemente dalla varietà, è che la testa del cavolfiore deve essere soda, compatta e con foglie fresche. Assolutamente da evitare, quindi, quelli con la presenza di macchie o con l’accenno di fioritura.
Le proprietà del cavolfiore sono numerose, soprattutto per il suo alto tasso di digeribilità e le poche calorie presenti è un ottima idea per una sana alimentazione. Inoltre, è ricco di vitamina C, B6, potassio, acido folico e rame.
Condividi