L'ecografia morfologica è un esame fondamentale in gravidanza. Di solito viene eseguita tra la 19esima e la 22esima settimana di gravidanza e serve per valutare lo sviluppo fetale e le eventuali anomalie cromosomiche o genetiche (le rivela tra il 20 al 50% dei casi). Ovviamente, si esegue dopo esami come il bitest o il tritest. Nel caso di anomalie strutturali e/o soft marker, costituisce un'accettata indicazione alla diagnosi prenatale invasiva (amniocentesi o villocentesi tardiva).
Questa ecografia permette di determinare con buona precisione l'inizio della gravidanza (nei primi tre mesi), la posizione del feto ed accertare che il suo sviluppo sia normale. Permette anche di controllare la vitalità del bambino e l'anatomia. Inoltre, consente di valutare la quantità di liquido amniotico e la localizzazione placentare. Lo sviluppo del bambino viene sempre confrontato con quelle che sono le curve di crescita di riferimento.
È passata in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale attraverso impegnativa medica che deve riportare i dati dell'assistito, la prestazione richiesta, il quesito diagnostico, l'indicazione di eventuali esenzioni e l'urgenza.
L'ecografia morfologica fa male al bambino? No. Gli ultrasuoni non hanno nessun effetto sul feto, anche a lungo termine. E non sono dannosi neanche per la mamma. È un esame totalmente indolore, che non richiede tempi di preparazione e che dura circa 30 minuti. L'esame ecografico è consigliato ma non obbligatorio e la persona assistita, dopo essere stata informata dal sanitario curante, potrà decidere se effettuarlo o meno. Ovviamente, esiste la libera scelta, ma sarebbe meglio farlo.
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