La presenza di tanti nuovi campeggiatori ed escursionisti ha però portato alcuni problemi: non tutti, infatti, sono avvezzi alla vita da tenda e perciò i neofiti non sono a conoscenza di quelle che sono le indicazioni base da seguire per chi scelga questo tipo di villeggiatura.
Turismo sostenibile è la parola d’ordine, che in questo caso si declina soprattutto nel rispetto dell’ambiente.
A volte si assiste a fenomeni improponibili di bivacchi improvvisati: il campeggio fai da te è sconsigliabile non solo per la scomodità che questo comporta, ma anche per la difficoltà di adottare delle misure ecologiche basilari quando si sceglie di stare così a contatto con la natura.
Sparse nel territorio italiano esistono invece strutture che permettono di usufruire di alcuni servizi, come l’acqua calda o la raccolta rifiuti, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Questi camping adottano, ad esempio, misure di alimentazione sostenibile, utilizzando pannelli solari per riscaldare l’acqua delle docce o fornendo saponi ecologici e prodotti per l’igiene biodegradabili.
Queste iniziative non solo facilitano il turismo, perché magari propongono aree attrezzate, ma sensibilizzano gli stessi residenti sui temi ambientali.
In molti di questi camping sono infatti presenti centri di raccolta differenziata e di compostaggio; inoltre alcuni propongono anche prodotti locali (quindi senza imballaggio) coltivati in orti vicini o all’interno del campeggio stesso.
Il consiglio è quello di provare una tale esperienza.
Abbracciare una scelta di turismo sostenibile, infatti, non è solo una opzione da spendere durante le proprie vacanze, ma è una decisione che può essere riportata anche al rientro a casa. Grazie infatti all’esperienza maturata sul campo sarà possibile ripetere alcuni comportamenti, quali la razionalizzazione dell’uso dell’acqua o dei detersivi, anche nella vita quotidiana.
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