GIARDINAGGIO

Come coltivare le more e dare al tuo giardino un tocco... selvatico!

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Sapevi che le more che crescono sui rovi senza spine sono molto più grandi, dolci e succose di quelle selvatiche? Scopri come coltivare le more da giardino!

La serenità e la spensieratezza che è in grado di regalare una tranquilla passeggiata nel bosco è impareggiabile, soprattutto se intervallata qua e là da qualche piccola sosta in prossimità dei fitti rovi che si susseguono lungo il sentiero, nascondendo quei fruttini così dolci e succosi: le more! Se anche tu hai l’abitudine di raccoglierne in grandi quantità tra agosto e settembre per preparare gustose marmellate con cui arricchire le tue colazioni autunnali, allora perché non coltivare more in casa? Oltre ad averle sempre a portata di mano, questa può essere l’occasione perfetta per rinnovare il tuo giardino dandogli un non so che di… selvatico!

Se sei decisa a coltivare more di rovo - arbusto appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il cui nome scientifico è Rubus ulmifolius - allora per prima cosa devi scegliere la varietà più adatta al clima della tua regione. In linea generale, quelle delle more sono piante molto robuste, che si ammalano raramente - a differenza dei loro “cugini” lamponi - e sopportano piuttosto bene il freddo. In una zona dagli inverni molto rigidi, però, è preferibile optare per una varietà a fusto eretto, che di solito cresce in siepi; nelle regioni con inverni più miti, invece, crescono molto bene le varietà a cespuglio. Queste si sviluppano in modo molto simile a quelle selvatiche, con polloni che crescono anche dal basso e si espandono con grande facilità! 

Entrambe le varietà coltivate producono - a differenza delle “parenti” selvatiche - frutti più grandi, dolci e succosi, e sono disponibili con o senza spine. Coltivare more senza spine è di gran lunga preferibile, perché permette di evitare raccolti dolorosi! Tieni presente però che temperature troppo rigide e inverni molto lunghi - per non parlare delle gelate - possono mettere a dura prova la coltivazione di more senza spine, meno resistenti al freddo delle “puntute” omologhe!

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Tecniche di coltivazione delle more: dall’impianto alla potatura

Scelta la varietà di more più indicata, compra in un vivaio le giovani piantine da mettere a dimora: invece che interrare i semi, questa è decisamente la soluzione più comoda e semplice per coltivare more!
I rovi prediligono i terreni boschivi, quindi quello ideale per coltivare le more da giardino è arricchito con terriccio per piante acidofile, con aggiunta di un po’ di concime organico per favorirne attecchimento e sviluppo. Per quanto riguarda la posizione, scegline una piuttosto soleggiata: luce e calore costanti renderanno i neri fruttini più succosi e zuccherini!  

Qual è il periodo migliore per l’impianto? Nelle regioni dagli inverni miti, puoi cominciare già da fine autunno, perché il pericolo di gelate è praticamente inesistente; in quelle con inverni molto rigidi, invece, devi aspettare l’inizio della primavera (primi di marzo), per evitare che il freddo ne ostacoli l’attecchimento.

Nel momento in cui metti le piantine a dimora, abbi cura di posizionare il pane con la radice ad una profondità tale che il livello del suolo venga a coincidere con l’inizio dei primi rami. Disponi le piantine a 1 metro l’una dall’altra e - nel caso tu voglia suddividerla in due file - lascia 2,5 metri di distanza tra loro. Appena impiantate, pota le giovani piantine di rovo a un’altezza di circa 30 cm dal terreno e - per sostenerne la crescita e far sì che avvenga in modo ordinato - crea una “spalliera” piantando nel terreno pali di 2 metri di altezza a circa 3-4 metri di distanza e poi fissando ad essi 3 fili. Collocali ad una distanza di 50, 130 e 180 cm dal suolo e poi lega ad essi i polloni, per indirizzarne la crescita.  

Annaffia regolarmente le tue more - considera che hanno bisogno di una media di 2,5-5 cm d'acqua a settimana - e poi attendi la crescita di polloni (circa 3-5 per pianta) e frutti. Alla fine dell’autunno, dopo il raccolto, scegli i rami più robusti da mantenere e riducili ad un’altezza di circa 180 cm; poi taglia alla base i tralci che hanno fruttificato e accorcia quelli laterali. Coltivare more selvatiche è possibile solo con un’attenta potatura, che eviterà al tuo cespuglio di trasformarsi in uno spaventoso intrico!

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