AMORE E PSICOLOGIA

Cosa fare se si è tristi per amore

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Se la tristezza in amore è fisiologica, non significa che dobbiamo esserne succubi

Non esiste una relazione in cui è sempre tutto rose e fiori, anzi, parte della crescita di una coppia passa attraverso le incomprensioni e le discussioni costruttive. Il percorso non è sempre facile, ci si deve conoscere e, per amore, si devono anche smussare i propri spigoli, in modo da rendere il rapporto meno conflittuale.

Ma capita, ahinoi, che nelle fasi di montagne russe emotive legate agli affari di cuore, si possa anche soffrire e non poco. Di certo di motivi ce ne sono tanti, da liti sorte per motivi seri o più stupidi, poi degenerate in pause, fino alla sensazione di non essere abbastanza importanti per l’altro o, ancora, il sospetto che il partner abbia priorità e desideri molto diversi dai nostri.

Insomma, se ci stiamo chiedendo cosa fare quando si è tristi per amore, la risposta non è sicuramente una soltanto. Sta a noi, innanzi tutto, decidere come vogliamo affrontare la malinconia affettiva, se in modo razionale e costruttivo, oppure in maniera leggera, puntando sulla distrazione per non affliggerci.

Senza alcun dubbio la prima strada ha senso nel momento in cui la tristezza è derivata da una lite non chiarita, un modo per prendere il toro per le corna. In questo caso possiamo analizzare tutti i motivi che ci hanno portato a discutere col partner e anche, cosa sempre molto utile, a farci un piccolo esame di coscienza, per capire anche noi dove abbiamo sbagliato.

A volte basta metabolizzare i rimbrotti e calmarci per vedere le cose in maniera più trasparente, riuscendo così ad analizzare la situazione e le reazioni del partner. In genere, quando si litiga per qualcosa, tutti sbagliano e nessuno sbaglia, nel senso che bisogni e colpe, diritti e doveri, richieste e negazioni delle stesse, fanno sì che torto e ragione non pendano da una sola parte.

Ma se la tristezza derivasse da altro, tipo una storia a distanza, una rottura definitiva o una pausa di riflessione non proprio voluta? In questo caso si passa al piano B, ossia alla distrazione, che può comprendere chiacchiere con le amiche, scorpacciata di gelato e serie TV o anche oziare con un libro in mano.

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