INGREDIENTI E CURIOSITÀ

Come conservare le castagne a lungo, i metodi della nonna

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Con la novena, i ricci o la sabbia: ecco come conservare le castagne fresche a lungo

Come conservare le castagne a lungo è uno degli interrogativi che  si presentano in autunno. La stagione, infatti, ci regala questi deliziosi frutti, buoni da mangiare sia crudi sia cotti: vediamo alcuni procedimenti della nonna per preservare le castagne fresche.

Come conservare le castagne a lungo, la novena
Uno dei metodi tradizionali è la novena, così denominata perché la “curatura in acqua” (nome alternativo) viene espletata nell’arco di nove giorni.

In questo lasso di tempo, mettiamo le castagne in recipienti pieni di acqua di modo che ne siano coperte, e cambiamo il liquido. Sulle modalità del rinnovo, ci sono diverse scuole di pensiero. C’è chi cambia l’acqua completamente solo a metà della novena (al quinto giorno), mentre, nei restanti giorni, la cambia per metà; e chi la cambia del tutto il quinto e l’ottavo giorno, per metà negli altri giorni. 

A mano a mano che emergono delle castagne, togliamole perché vuol dire che sono rovinate o hanno un vermetto al loro interno. Inoltre, nei primi giorni, rigiriamo i frutti.

L’ultimo giorno, togliamo le castagne dall’acqua e facciamole asciugare in posti arieggiati, girandole soprattutto all’inizio. Per conservarle, riponiamole in sacchi di juta, in ambienti asciutti.

Come conservare le castagne a lungo, la conservazione nella sabbia o nelle felci
Dopo l’ammollo in acqua delle castagne fresche e l’asciugatura, almeno in alcune zone, le nostre nonne usavano riporre i frutti autunnali nella sabbia oppure nelle felci.

Come conservare le castagne a lungo, l’uso dei ricci
Un altro metodo popolare sfrutta la naturale collocazione nei ricci: ammassiamo quest’ultimi, ancora chiusi, tutti insieme, fino a un’altezza di circa mezzo metro e ricopriamoli con delle foglie di castagne e della terra. Quindi lasciamoli così, più o meno per un paio di settimane. Il sistema è chiamato “ricciaia” o “ricciata”.

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