Sono comode, ma vanno usate con cautela. L'utilizzo delle padelle antiaderenti richiede particolare attenzione sia per preservare il rivestimento, sia per garantire una cottura sana. Il nemico principale è l'eccesso di calore e la manipolazione errata.
Materiali e Sicurezza
Quando acquisti una padella antiaderente, è cruciale capire cosa c'è nel rivestimento:
- PTFE (Teflon): la maggior parte dei rivestimenti è in Poli-tetra-fluoro-etilene (PTFE). Questo polimero è stabile e sicuro, a patto di non surriscaldarlo eccessivamente (vedi sotto).
- Verifica il PFOA: in passato, veniva usato il PFOA (Acido perfluoroottanoico) come coadiuvante di processo, una sostanza tossica. Oggi, le padelle certificate e di marca, in Europa e negli Stati Uniti, devono essere "PFOA Free". Scegli sempre modelli con questa dicitura per la massima tranquillità.
- Attenzione ai graffi: Se il rivestimento è graffiato profondamente o si sta scrostando, la sua efficacia antiaderente è compromessa e la padella andrebbe sostituita.
Utilizzo e gestione del calore
Il calore eccessivo è il nemico numero uno delle padelle antiaderenti.
- Usa calore medio/basso: non utilizzare l'antiaderente per rosolature o cotture ad altissima temperatura. Il rivestimento in PTFE, se surriscaldato oltre i 260°C, può rilasciare fumi che, se inalati, possono causare lievi sintomi simil-influenzali (febbre da fumi polimerici).
- Mai a vuoto: non scaldare mai la padella vuota sul fuoco. A fuoco alto, la padella raggiunge temperature critiche in pochissimi minuti.
- Utensili morbidi: usa solo utensili in legno, silicone o plastica termoresistente. Gli strumenti in metallo graffiano immediatamente il rivestimento, annullando la sua funzione e rendendolo meno sicuro.
Ricordati, infine, che per far durare a lungo la tua padella antiaderente, non devi utilizzare pagliette metalliche o spugne ruvide. Se il cibo comincia ad attaccarsi regolarmente, o se noti scrostature evidenti, è giunto il momento di sostituire la padella. Un antiaderente non efficace perde il suo scopo.