Chi vive con un gatto lo sa bene: questi affascinanti felini comunicano molto più di quanto si pensi. Non solo con lo sguardo o con i movimenti della coda, ma anche con una grande varietà di suoni. I mici non si limitano a "miagolare", ma emettono tantissime altre sonorità che dobbiamo conoscere, perché ognuna ha un significato preciso. Imparare a riconoscerli aiuta a creare un legame ancora più profondo con loro. Ecco, allora, tutti i versi che i gatti fanno:
- Miagolio: il classico "miao" può avere tante sfumature. I gatti non lo usano tra di loro, ma lo riservano agli esseri umani. Un miagolio breve e acuto può indicare un saluto o una richiesta (come cibo o attenzione). Se diventa insistente, probabilmente il gatto sta chiedendo qualcosa con urgenza.
- Fusa: il ronronare è spesso segno di piacere e rilassamento, ma non solo. Alcuni gatti fanno le fusa anche per calmarsi nei momenti di stress o dolore. È una specie di auto-coccola che serve a rassicurarsi. E sembra che abbiano anche effetti positivi su chi li ascolta!
- Soffio: quando un gatto soffia, vuol dire che si sente minacciato o infastidito. È un avvertimento chiaro: "Non avvicinarti". È bene rispettare questo segnale e lasciarlo tranquillo.
- Brontolio o ringhio: se al soffio si aggiunge un suono profondo simile a un ringhio, il gatto è molto irritato e pronto a difendersi. Meglio non insistere e lasciarlo calmare.
- Cinguettii e trilli: a volte i gatti emettono suoni simili a trilli o cinguettii, soprattutto quando vedono un uccellino o qualcosa che li incuriosisce. Questi versi esprimono eccitazione o desiderio di caccia, anche se stanno solo osservando dalla finestra.
- Yowl e lamenti: i versi lunghi e lamentosi (a volte notturni) possono indicare solitudine, noia, dolore o bisogno di accoppiamento, soprattutto nei gatti non sterilizzati. Se diventano frequenti, è sempre meglio chiedere consiglio al veterinario.