San Francesco d’Assisi è conosciuto in tutto il mondo come il patrono degli animali e dell’ecologia. Questa sua associazione con la natura e le creature viventi affonda le radici nella sua visione spirituale e nel modo in cui ha scelto di vivere. Scopriamo insieme perché San Francesco è diventato il patrono degli animali, oltre che d'Italia.
Francesco, nato ad Assisi nel 1181, ha sempre avuto un rapporto speciale con l’ambiente che lo circondava. La sua spiritualità si basava sull’idea che tutte le creature, grandi e piccole che fossero, facessero parte di un’unica famiglia, voluta da Dio. Amava definirle “fratelli” e “sorelle”: dal sole alla luna, dall’acqua al fuoco, dagli animali agli esseri umani. Nel suo celebre Cantico delle Creature, conosciuto in tutto il mondo, ha espresso questa profonda connessione con la natura e la gratitudine verso ogni elemento del creato.
Sono numerosi gli episodi della vita del Santo venerato ad Assisi, in Umbria, che hanno rafforzato questa immagine. Uno dei più conosciuti è quello della predica agli uccelli, quando si racconta che gli animali si fermarono in silenzio ad ascoltarlo. Un altro episodio famoso è l’incontro con il lupo di Gubbio, che terrorizzava la popolazione: Francesco riuscì a calmarlo e a stabilire un “patto di pace” tra l’animale e gli abitanti del villaggio.
La sua capacità di rivolgersi con rispetto e dolcezza a ogni forma di vita ha lasciato un segno indelebile nella tradizione cristiana. Per questo, nel 1979, Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato patrono degli ecologisti, riconoscendo la sua sensibilità verso la salvaguardia del creato.
Ogni anno, il 4 ottobre, giorno della sua festa, si celebrano in tutto il mondo benedizioni degli animali e momenti di riflessione sulla cura della Terra. San Francesco ancora oggi è considerato un simbolo universale di amore, armonia, pace e rispetto verso la natura.