GALATEO MODERNO

Perché sono sempre in anticipo?

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Essere perennemente in ritardo non è educato e non fa bene alla tua vita sociale, ma anche arrivare sempre in anticipo carica i rapporti di un'ansia poco piacevole per te e per gli altri. Ecco quindi qualche consiglio.

Ti piace arrivare puntuale e detesti le persone che arrivano tardi. Il problema di questa posizione e filosofia di vita sta nell’iper-puntualità che ti porta ad arrivare in anticipo, ad aspettare l’ora dell’appuntamento e a innervosirti se il partner, il collega o il cliente tardano anche di pochissimo. Se la puntualità è sinonimo di educazione, essere sempre troppo in anticipo non è così cortese.

Prima di tutto è un sintomo di ansia. Hai paura di tardare, di incorrere in un contrattempo e di fare brutta figura. E poi ti dà enormemente fastidio sapere che ti stanno aspettando. Temere ogni ritardo è cercare di controllare ciò che non si può: il tempo. La perdita del controllo può essere insopportabile. Può anche essere un modo inconscio di farsi notare: essere puntuali in ultima analisi significa passare inosservati o accettare le convenzioni.

Concediti il ​​permesso di essere puntuale. Cerca di fissare appuntamenti in orari che ti sono comodi. Distanzia i tuoi obblighi e impara a stabilire le priorità in base a due variabili: importante o no; urgente o no. E cambia il tuo punto di vista: essere in anticipo è un meccanismo di difesa che risponde a un diktat interno 'Non disturbare!'. Ma è proprio questo anticipo che disturba.

Vivere il ritardo ti permette di valutare la tua ansia e decidere di prendertene cura, da solo o con un professionista. Prenditi un momento, vicino al luogo dell'incontro, e prendi nota di quello che sta succedendo dentro di te, col passare dei minuti: come ti senti? Non è poi così drammatico quando succede.

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