La Legge 104 del 1992 è una delle norme più importanti del sistema italiano in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone con disabilità. È nata con l’obiettivo di garantire a chi vive una condizione di fragilità e alle loro famiglie strumenti concreti per favorire l’autonomia e la piena partecipazione alla vita quotidiana, scolastica e lavorativa.
Cosa prevede la Legge 104
La legge riconosce una serie di agevolazioni e permessi retribuiti sia per la persona con disabilità che per chi la assiste. Questi benefici possono riguardare diversi ambiti: dal lavoro alla scuola, fino alle detrazioni fiscali e agli aiuti per l’acquisto di ausili o veicoli adattati.
Tra i più conosciuti ci sono i tre giorni di permesso mensile retribuito concessi ai lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave riconosciuta. L’obiettivo è permettere a chi si prende cura di una persona fragile di conciliare meglio la vita professionale con quella familiare.
A chi spetta la Legge 104
Le agevolazioni spettano alle persone che, a seguito di visita presso una commissione medica dell’ASL, vengono riconosciute con una disabilità prevista, ai sensi dell’articolo 3 della legge. In base alla gravità, i benefici possono variare.
Inoltre, la 104 può essere richiesta anche dai familiari lavoratori, come genitori, coniugi, figli o fratelli, ma anche parenti fino al terzo grado, che prestano assistenza continuativa, i cosiddetti caregiver.
Come richiederla
Per ottenere i benefici previsti, è necessario presentare domanda all’INPS, allegando la certificazione medica e gli altri documenti richiesti. Il processo di valutazione stabilisce se la condizione rientra nei criteri previsti dalla legge.
Le novità del 2026
Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore alcune modifiche in merito alla Legge 104, introdotte dalla Legge 106/2025. Il monte ore dei permessi retribuiti per i lavoratori che convivono con patologie oncologiche, invalidanti o croniche e i famigliari che li assistono è salito a 10 ore annue, che vanno a sommarsi ai tre giorni di permesso mensile già previsti. La riforma conferma anche il congedo straordinario per assistere famigliari con disabilità gravi, fino a un massimo di due anni nel corso della propria vita lavorativa.
Inoltre, verrà garantito il diritto prioritario allo smart working e le procedure per ottenere le agevolazioni saranno semplificate.