FRASI E AUGURI

I modi di dire napoletani più famosi

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Tanti modi di dire napoletani da adottare ogni giorno.

Napoli è una delle più splendide città del nostro paese, da visitare almeno una volta nella vita, per conoscere il suo mare, i suoi vicoli, la sua storia, la sua gastronomia. Ma anche il suo dialetto. Ci sono tanti modi di dire napoletani che possiamo usare ogni giorno, perché sono belli e significativi, mentre altri molto divertenti e insoliti. Film, serie tv e canzoni ci hanno abituati ad ascoltare una vera e propria lingua dalla cadenza indimenticabile.

Come i proverbi, anche i modi di dire rappresentano la saggezza popolare. Alcuni detti napoletani sono stati resi famosi da film importantissimi o da canzoni di cantanti neomelodici o famosi in tutto il paese, che hanno fatto la storia della città partenopea. Noi te ne segnaliamo qualcuno che non puoi non conoscere:

  • Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja: anche la persona meno attraente è bella agli occhi della mamma
  • L’amico è comme’ ‘o ‘mbrello: quannno chiove nun o truove maje: un amico è necessario e difficile da trovare, come un ombrello quando piove
  • A cuoppo cupo, poco pepe capa: significa che chi è sazio non più riempirsi di più (la frase è di Totò in Chi si ferma è perduto)
  • Chi nun sta ‘a sentì a mamma e pate va a murì addò nun sape: chi non ascolta la madre e il padre va a morire non si sa dove
  • Co ‘a vocca chiusa nun traseno mosche: con la bocca chiusa le mosche non entrano, cioè a volte è meglio tacere che parlare a vanvera
  • Storta va, deritta vene: storta va, diritta viene. Un proverbio ottimista, a significare che anche le cose che iniziano nel peggiore dei modi poi possono migliorare
  • Nun sputà n'ciel ca n'facc te torna: non sputare in cielo perché in faccia ti torna (il proverbio indica che non bisogna mai bestemmiare verso Dio e mai sputare alle cose buone, perché il karma può girare)
  • Ogni capa è ‘nu tribunale: ogni testa è un tribunale, cioè tutti siamo sempre pronti a criticare e giudicare gli altri
  • ‘A gatta, pe gghì ‘e pressa, facette ‘e figlie cecate: la gatta per la fretta fece i figli ciechi, perché si sa che la fretta non è una buona consigliera

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