Halloween, anche se oggi è associato soprattutto al mondo anglosassone, affonda le sue radici in antiche celebrazioni che esistono anche nella tradizione italiana. In molte regioni, infatti, la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre era considerata un momento magico, in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si faceva più sottile. Sono tante le leggende italiane di Halloween che raccontano storie affascinanti e misteriose.
La leggenda delle anime pezzentelle – Napoli
A Napoli si narra che, nella notte di Ognissanti, le anime dei defunti tornino tra i vivi per chiedere preghiere o piccoli doni. La tradizione delle anime pezzentelle deriva dall’usanza di “adottare” un teschio anonimo nei sotterranei delle chiese, pregando per la sua anima in cambio di protezione.
È un legame profondo tra il mondo dei vivi e quello ultraterreno, ancora oggi parte del folklore partenopeo.
Le lumère di Halloween in Emilia-Romagna
Molto prima che arrivassero le zucche americane intagliate, in Emilia-Romagna i contadini svuotavano le rape o le zucche locali, inserendovi una candela per ricordare le anime dei defunti.
Si diceva che queste “lumère” servissero a scacciare gli spiriti maligni e a illuminare la strada alle anime buone.
La leggenda di Pentedattilo – Calabria
Il borgo fantasma di Pentedattilo, arroccato sulle rocce dell’Aspromonte, è teatro di una delle storie più inquietanti del Sud Italia. Si racconta che, nel Seicento, il barone Alberti fu massacrato insieme alla sua famiglia in un terribile atto di vendetta.
Da allora, nelle notti d’autunno, si udirebbero ancora urla e lamenti provenire dalle rovine del castello, come se gli spiriti dei nobili non avessero mai trovato pace.
Il corteo delle anime – Sardegna
In Sardegna, la notte del 31 ottobre si celebra Is Animeddas (le piccole anime), una tradizione in cui i bambini girano di casa in casa chiedendo dolci e frutta secca “per le anime dei morti”.
È un’usanza che ricorda da vicino il moderno “dolcetto o scherzetto”, ma con un profondo significato spirituale: mantenere vivo il legame con gli antenati.
La dama bianca di Castel dell’Ovo – Napoli
Un’altra leggenda napoletana narra di una giovane donna imprigionata e uccisa ingiustamente nel castello. Il suo spirito, vestito di bianco, si aggirerebbe ancora tra le torri nelle notti ventose d’autunno, portando con sé un’aria di malinconia.