Il solstizio d’inverno 2025 cade domenica 21 dicembre 2025 nell’emisfero settentrionale. È il momento dell’anno in cui il Sole raggiunge la posizione più meridionale lungo l’eclittica, segnando il giorno con meno ore di luce e la notte più lunga dell’anno.
Il solstizio d’inverno ha diversi significati a seconda se si parla di questa data dal punto di vista astronomico, culturale o del clima. Dal punto di vista astronomico è il punto in cui l’asse terrestre è inclinato al massimo rispetto al Sole, con l’emisfero nord inclinato più lontano possibile dal Sole. Di conseguenza, il Sole raggiunge la sua posizione più bassa nel cielo a mezzogiorno e il giorno ha la minore durata di luce dell’anno. Dopo il solstizio, le giornate cominciano gradualmente ad allungarsi.
Culturalmente parlando, invece, i significati sono anche altri. In molte tradizioni il solstizio d’inverno rappresenta un momento di rinascita e di speranza, perché segna l’inizio del ritorno della luce. Molte celebrazioni invernali, anche quelle più antiche, si collegano a questo principio astronomico: il ritorno graduale del Sole significa rinnovamento e un nuovo ciclo.
Ci sono anche feste e rituali legati al solstizio, che spesso sono anche molto simili in culture diverse. In molte regioni italiane in occasione del solstizio si è soliti accedere dei grandi falò: i fuochi simboleggiano il sole che ritorna, purificano e proteggono dal male. In altre zone del bel Paese, invece, si credeva che il solstizio fosse un momento magico in cui il confine tra mondi si assottigliava.
Se parliamo di clima, invece, alle latitudini temperate dell'emisfero Nord, come l'Italia, il solstizio d’inverno rappresenta il giorno più corto dell’anno: nel nostro Paese si registrano circa 8–9 ore di luce a seconda della città, il Sole sorge più tardi, tramonta prima e resta basso sull’orizzonte anche a mezzogiorno. Subito dopo il solstizio, invece, inizia un lento aumento della durata del giorno, ma la differenza diventa percepibile solo a gennaio inoltrato.