Le storie di fantasmi, se raccontate con leggerezza e un pizzico di magia, possono diventare un modo divertente per avvicinare i bambini alle leggende del territorio. Non devono far paura, ma stimolare curiosità, fantasia e il piacere del racconto. In molte città italiane, infatti, si tramandano storie di spiriti gentili e presenze misteriose che non fanno paura, ma custodiscono segreti e insegnamenti. In merito al mito dei fantasmi quali sono le storie locali da raccontare ai bambini?
Leggere o narrare a voce ai più piccoli queste leggende significa farli viaggiare con la fantasia, conoscere le tradizioni locali e scoprire che i “fantasmi” non sono solo figure spaventose, ma custodi di luoghi e memorie che uniscono passato e presente con un tocco di magia.
Il fantasma del Castello di Azzurrina (Emilia-Romagna)
Una delle leggende più conosciute è quella di Azzurrina, la bambina dai capelli color del cielo che viveva nel castello di Montebello. Si dice che il suo spirito giochi ancora tra le mura, ma in modo innocuo: ogni cinque anni, nelle notti del solstizio d’estate, si udirebbe il suo riso cristallino. Un racconto perfetto per insegnare ai più piccoli il valore della memoria e del mistero.
La dama bianca di Portovenere (Liguria)
A Portovenere, si narra di una dama bianca che appare nei momenti di tempesta per proteggere i pescatori. Più che un fantasma, è vista come un simbolo di speranza e protezione: una storia che può insegnare ai bambini quanto la natura e il mare abbiano bisogno di rispetto e gratitudine.
Il fantasma del castello di Fénis (Valle d’Aosta)
Nel castello di Fénis si dice che si aggiri un cavaliere buono, custode del maniero e delle sue storie. La leggenda racconta che vegli sui visitatori e sui bambini curiosi che amano le fiabe medievali.
Il monaco gentile di Napoli
A Napoli, invece, si parla di un vecchio monaco che appare nei chiostri per guidare i bambini che si perdono. Non fa paura, anzi: porta fortuna e racconta storie di pace e saggezza.