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Drunk yoga, l'ultima stravagante tendenza di New York

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Muoversi con gioia e ironia: cos'è lo Drunk Yoga e come si abbina la pratica con il vino, senza prendere una sbornia

Abbinare yoga e vino: si può? Secondo lo Drunk Yoga è possibile. L’ultima stravagante tendenza di New York è stata lanciata da Eli Walker, insegnante di yoga. Dopo un breve happy hour, si passa a una sequenza vinyasa adatta ai principianti, per circa 45 minuti. Ma i bicchieri non si mettono da parte: si portano con sé e, calice alla mano, si eseguono le posizioni, in un contesto che vuole essere divertente e non giudica le performance.

Se sei astemia, non preoccuparti, perché le indicazioni dello Drunk Yoga precisano che non è strettamente necessario bere vino, ma ci sono anche bevande analcoliche. Le regole, tra l’altro, scoraggiano l’eccesso di alcol, infatti precisano di non bere più di un bicchiere di vino prima di iniziare, e incoraggiano l’idratazione e il consumo di acqua.

Ma il bicchiere di vino resta. Sull’account instagram si vedono i partecipanti in equilibrio precario o in posizione, con il contenitore in mano o accanto. Il vino non si deve far cadere: se ciò capita, bisogna fare…dei complimenti, a se stessi se il liquido macchia il proprio tappetino, agli altri  se le gocce cadono sul loro tappetino.

E se sorseggi senza che ti sia stato detto? Il complimento va fatto all’insegnante. Ma se non riesci a mantenere l’equilibrio, devi bere un sorso.

Queste sono alcune delle particolari regole dello Drunk Yoga. In ogni caso, non sembra essere richiesta la perfezione. Infatti, come lascia intendere Eli Walker, che si dice in controtendenza rispetto al perfezionismo dilagante di Manhattan, l’idea di fondo è coinvolgere chi vorrebbe fare yoga, ma è intimidito, creare un ambiente rilassato e gioioso in cui si ride e si sperimenta il movimento. Una delle regole, infatti, è andarsene più felici di quando si è arrivati.

La fondatrice dello Drunk Yoga racconta di aver avuto l’intuizione quando si trovava nel bar in cui lavorava. Dopo aver comunicato che era diventata insegnante di yoga a uno dei proprietari, questi, nella conversazione che ne è seguita, ha notato che riusciva a toccare le punta delle dita ora che era ubriaco. Da lì, dallo scambio di battute, il proposito di fare una lezione di quello che poteva essere chiamato Drunk Yoga.

In effetti, l’obiettivo non è prendersi una sbornia, ma sembra piuttosto approcciarsi allo Yoga, e se vogliamo al movimento, con gioia e con un pizzico di ironia. L’idea di mixare vino e yoga, in effetti, già era stata praticata. Tu cosa ne pensi?

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