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Diritto di voto delle donne nel mondo, cose da sapere

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Il diritto di voto è sacrosanto. Ma non garantito in tutto il mondo.

Il diritto di voto potrebbe apparirci sacrosanto e universale, ma purtroppo non è così. Ci sono paesi in cui sono in vigore ancora dittature e dove esercitare questo diritto (che è anche un dovere civico) è impensabile. Se poi parliamo di suffragio universale, allora la situazione è ancora più delicata. Del resto anche nel nostro paese è una recente conquista del secondo dopoguerra. Come funziona il diritto di voto delle donne nel mondo e quali sono i luoghi dove tutti, uomini e donne maggiorenni, possono esercitarlo?

Devi sapere che il primo paese a garantire il suffragio universale femminile, quindi il diritto di voto rivolto anche alle donne, è stata la Nuova Zelanda nel 1893. Il secondo paese al mondo in ordine cronologico è stata l'Australia nel 1901, anche se all'inizio vennero esclusi uomini e donne aborigeni. A seguire è stata la Finlandia ad approvare la misura e poi la Norvegia, rispettivamente nel 1906 e nel 1907.

Successivamente molti altri paesi hanno seguito questi esempi. Nel 1915 è stata la volta di Danimarca e Islanda, mentre 3 anni dopo di Austria, Germania, Polonia, Lituania, Regno Unito e Irlanda. Mentre nel 1916 è stata la volta dell'Isola di Man. Armenia, Estonia, Georgia, Azerbaigian, Kirghizistan, Zimbabwe, Kenya hanno esteso il diritto di voto alle donne prima di Portogallo (1931), Grecia (1952), Monaco (1962) ), Andorra (1970), Svizzera (1971). In Arabia Saudita è conquista recente: era il 2015 quando le donne finalmente hanno potuto votare.

Negli Stati Uniti la data da ricordare è quella del 1920, il XIX emendamento fu ratificato estendendo il diritto di voto anche alle donne statunitensi. L'Italia ha dovuto, invece, attendere la fine della seconda guerra mondiale. Nel 1945, infatti, il suffragio universale, con l'allargamento alle donne, è stato istituito. Prima le donne italiane aventi il diritto di voto hanno espresso le loro preferenze alle amministrative nel 1945 e poi nel 1946 a livello nazionale hanno partecipato all'importante referendum istituzionale che ha sancito la nascita della Repubblica italiana e la fine della monarchia.

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