CINEMA

The Dressmaker, il diavolo è tornato al cinema

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Ogni tanto c’è bisogno di un bel film “da femmine” che sappia dosare con sapienza humour e glamour. Questa stagione sarà segnata da THE DRESSMAKER – Il diavolo è tornato, con Kate Winslet, un cast d’eccezione e vestiti magnifici.

Ogni tanto c’è bisogno di un bel film “da femmine” che sappia dosare con sapienza humour e glamour. Questa stagione sarà segnata da THE DRESSMAKER – Il diavolo è tornato,film diretto da Jocelyn Moorhouse con una protagonista bomba come Kate Winslet e un cast d’eccezione. 

The Dressmaker – si potrebbe tradurre “la stilista” – è tratto dall’omonimo romanzo pubblicato da Rosalie Ham nel 2000 (edito in Italia da Mondadori). 

La storia è una commedia perfetta: Tilly Dunnage (Kate Winslet) nel 1951 torna al paese in cui è cresciuta – Dungatar, una cittadina dimenticata da Dio e semidesertica nel sud est dell’Australia – portando con sé una macchina da cucire Singer, stoffe e il talento che ha coltivato in anni di studi a Parigi. È in grado di riprodurre un Dior, è stata assistente di Balenciaga, per lei la haute couture non ha segreti, ma Tilly non è la benvenuta nel piccolo paesino. Perché è tornata? Per vendetta, per amore, per riallacciare i rapporti con la madre anziana e un po’ matta? Vent’anni prima era stata allontanata perché sospettata dell’omicidio di un coetaneo crudele e violento - figlio di un politico prepotente e donnaiolo – ma lei non ne ha ricordo e sa di aver subito un’ingiustizia.

Dungatar è come un altro milione di paesini sperduti al mondo; tutti si conoscono e gli abitanti sono pettegoli, impiccioni, ottusi e poco socievoli. Sono tutti preoccupati di difendere un equilibrio precario, consapevoli che nessun segreto è davvero al sicuro e il ritorno di Tilly in città fa vacillare la finzione.

Per certi versi Tilly ricorda le tante donne accusate di stregoneria nella storia, perché belle, intelligenti e capaci di vivere fuori dagli schemi precostituiti; tuttavia gli abitanti di Dungatar cadono nella sua rete, attratti dalle incredibili abilità sartoriali, e la aiutano più o meno consapevolmente a ricostruire il mosaico della verità, tessera dopo tessera. Gli abiti meravigliosi che Tilly sa creare diventano un’arma contro i suoi detrattori che le girano al largo e al contempo ne sono attratti come se fosse il diavolo in persona.

Il filo rosso della vendetta – fatto di colpi di scena e gag – si intreccia con l’inevitabile storia romantica; nel cast spiccano da un lato Hugo Weaving - nei panni del sergente Farrat, appassionato di moda e travestitismo  - e dall’altro Liam Hemsworth che impersona Teddy McSwiney, il più grande giocatore di football del luogo, innamorato di Tilly. 

Tilly torna a Dungatar con un netto senso di inferiorità – da ragazzina l’epiteto più gentile con cui le si rivolgevano i compagni era Cenemerdola - ma è intenzionata a riconquistare la propria dignità a colpi di ago e filo. Mentre è concentrata sulla competizione impara anche ad aprire il cuore all’amore e a riannodare il fragile filo che la lega alla madre Molly (interpretata da Judy Davis, grande attrice molto amata da Woody Allen). 

Quali sono i punti forti di THE DRESSMAKER – Il diavolo è tornato?

Metti pure al primo posto Kate Winslet, attrice dotata di talento, forza, bellezza, sensualità e capacità di interpretare personaggi molto complessi, passando dalla dolcezza all’aggressività in un battito di ciglia. Probabilmente Kate incarna il tipo di donna che tutte vorremmo essere.

Al secondo posto, senza dubbio c’è la sceneggiatura da dark comedy che si cala in un’atmosfera quasi ‘western’, molto strana; nonostante la bizzarria dei personaggi, la storia è assolutamente originale, non scade mai in farsa, non è mai caricaturale. Amerai il sottile desiderio di vendetta – molto femminile – di Tilly ma anche le sfumature emotive di tutti i personaggi.

Poi, ultimi ma non da meno, ci sono i vestiti. I costumi sono merito di Marion Boyce, conosciuta per lo straordinario lavoro televisivo sul set della serie Miss Fisher – Delitti e misteri; la Boyce ha concepito oltre 350 costumi per tutto il cast, tranne quelli per la Winslet che sono stati disegnati da Margot Wilson. Le donne di Dungatar sono tutte pallide e monotone fino a quando Tilly non le trasforma in dive da red carpet. Gli abiti sono bellissimi, ispirati in parte al “new look” di Christian Dior e in parte alle linee sinuose e avvolgenti di Vionnet e Balenciaga che usano tessuti caldi e pregiati per mettere in risalto i pregi e camuffare i piccoli difetti del corpo femminile. Tilly decide sconvolgere la vita della cittadina partendo proprio dai vestiti, ad esempio decidendo di presentarsi a una partita di football indossando un abito rosso a sirena, meraviglioso: i giocatori perdono la testa e lei è in grado di manovrare il risultato a suo piacimento.

THE DRESSMAKER – Il diavolo è tornato è un film divertente e stupefacente, durante il quale riderai e piangerai senza cadere nello sdolcinato: porta pure con te il tuo compagno e per una volta non te lo rinfaccerà.

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