RACCONTI DI DONNE DI OLIVIA CHIERIGINI

Silvia Trappa: l'arte è il sogno che descrive il quotidiano.

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Silvia Trappa è nata a Orzinuovi nel 1986, si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Carrara e specializzata alla Tokyo Zokei University. Silvia ha scelto di rappresentare i soggetti deboli della società, concentrando la sua ricerca su temi importanti e attuali, come il rapporto tra mente, spirito e corpo nella fanciullezza e l’uso del corpo femminile. Le sue opere sono ironiche, giocose, ricche di dettagli simbolici e caratterizzate da una delicatezza dovuta ai lunghi studi di estetica giapponese ma dietro un’apparente leggerezza si cela una sottile critica sociale, che lascia all’osservatore la libertà di scegliere quanto addentrarsi nel significato dell’opera.

Come pensi si possa sintetizzare il tuo lavoro artistico?

Silvia: Cerco di raccontare l’umanità utilizzando il figurativo ma con un’opera di sottrazione che – a seconda degli studi e delle serie – è più o meno estremizzata. Sono legata ad un discorso figurativo perché è molto più semplice per far passare un messaggio; tuttavia, se lavoro con le ceramiche – ad esempio la serie Ossi di Seppia dedicata a Montale - sono attirata da forme più informali e astratte. La mia ricerca si articola tra scultura e disegno e prendo ispirazione dall’osservazione del quotidiano. Attingendo alla storia e alla tradizione, rielaboro in chiave contemporanea elementi appartenenti alla nostra cultura: riportando l’attenzione su elementi storici che già appartengono al nostro bagaglio culturale è più semplice spingere lo spettatore a riflettere su tematiche attuali.

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