NEONATO

La posizione durante il parto

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Assumere la posizione migliore può aiutare la partoriente a sopportare meglio il dolore e a riacquistare le forze.

Non esiste una posizione ideale valida per tutte le donne, si tratta di una mediazione tra la posizione scelta dalla donna per poter spingere in modo efficace e quella consigliata dall'ostetrica per poterla assistere nel miglior modo possibile.

Ogni donna avrà quindi le proprie preferenze e particolari esigenze, così come l'ambiente in cui ci si trova determinerà fortemente la possibilità di assumere una determinata posizione. Nella realtà italiana la maggior parte delle donne partorisce distesa sul lettino, nella classica posizione da visita ginecologica, con le gambe flesse sulle cosce e leggermente divaricate. Questa posizione non piace molto alle donne, ma facilita il compito di chi assiste.

Purtroppo spesso non si dà alle donne la possibilità di scegliere. Il corpo della donna è fatto per partorire: i muscoli del perineo sono infatti creati apposta per aprirsi e favorire la fuoriuscita del bambino, sarebbe quindi sempre bene permettere alla donna di scegliere la posizione per lei più naturale possibile.

Tra una contrazione e l'altra è possibile, infatti, sperimentare varie posture, cercando di trovare quella che al momento risulterà più congeniale e comoda. Ad esempio alcune partorienti riescono a rilassarsi meglio restando in piedi, altre invece trovano sollievo stando carponi, in ginocchio, raggomitolate o accucciate sui talloni.

Oggi il travaglio 'attivo' è consentito in molte cliniche ostetrica. Camminare per alcune donne è una valvola di sfogo e, una volta finita la contrazione, il movimento le aiuta a recuperare le forze. Fanno eccezione soltanto i parti che avvengono in analgesia o che richiedono un attento monitoraggio con il cardiotocografo.

(Fonte: http://www.ilmiobaby.com)

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