GRAVIDANZA

Capelli belli col pancione

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La gravidanza, per alcune donne, equivale a una chioma sana, robusta e brillante. Per altre, invece, comporta capelli fragili, secchi e che si spezzano. Quest’ultima, in linea di massima, è la tendenza principale della maggior parte delle donne in attesa.

Anche la caduta dei capelli nel periodo che precede la nascita e durante l’allattamento costituisce un fatto del tutto normale e, in certi casi, inevitabile. La spiegazione scientifica del caso è data dall’aumento della prolattina, l’ormone che dà il via alla produzione del latte: questa sostanza rende i capelli più deboli e fa sì che i bulbi che si trovano nella fase di crescita si indeboliscano e passino rapidamente nella fase della caduta.


Parallelamente ad un’alimentazione corretta, in genere consigliata dallo stesso medico, è possibile affiancare il consumo giornaliero di vitamine e integratori specifici di sali minerali, persi durante l’allattamento. Allo stesso modo, se la caduta continuerà eccessiva anche dopo diversi mesi dal parto, è possibile farsi prescrivere un semplice prelievo di sangue per monitorare l’equilibrio degli oligoelementi (ferro, rame, zinco, ecc…).


C’è da dire, e gli esperti assicurano, che non occorre attendere la nascita del bambino per riacquistare una capigliatura in perfetta forma. Anche per questo disturbo passeggero ci sono regole ed escamotage da adottare per ridare sollievo, benessere e vitalità al capello.


- È consigliabile l’applicazione di un balsamo delicato ad ogni lavaggio, seguito da una maschera nutriente alle mandorle dolci o all’aloe vera, che distende il capello regalandogli più lucidità e morbidezza.

- Anche se d’inverno sembra quasi un’impresa impossibile, cercare di evitare l’uso del phon.

- Lo zenzero, è stato detto, aiuta a combattere la caduta.


Non esistono prove concrete, invece, di un collegamento diretto tra permanente o colore e feto, nel periodo prenatale, ma molti medici li sconsigliano, soprattutto nel primo trimestre. Questa misura precauzionale è presa perché le sostanze chimiche (in particolare Sali ossidanti e parafenilendiamin) sono in grado, attraverso i vasi sanguigni che nutrono il cuoio capelluto, di passare nel sangue materno e da qui, attraverso la placenta, possono venire a contatto con il feto.


Nulla vieta però di ricorrere a tinture a base di sostanze vegetali come la camomilla o l’henné, facilmente acquistabili in erboristeria.


Per quanto riguarda la permanente, in genere si utilizzano degli acidi che servono a rompere i ponti solfurici del capello, cioè quelli che gli danno la forma e la struttura. Queste sostanze potrebbero entrare nel circolo sanguigno e da qui raggiungere il prodotto del concepimento: di conseguenza anche questo tipo di trattamento dei capelli è vietato.


Via libera, invece, a permanenti leggere, magari solo sulle punte, meche, colpi di sole e flash, poiché le sostanze chimiche che vengono usate vengono a contatto solo con il capello, e non con il cuoio capelluto.

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