SALUTE E BENESSERE

Uno psicologo per Fido

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Sulla scia delle abitudini americane sta prendendo piede anche da noi lo psicologo dei quattro zampe.

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L’ansia della vita moderna

Lo trattiamo come un cucciolo, il nostro piccolo bambino. Ci piace vestirlo all’ultima moda, accoglierlo nel nostro letto, parlargli come fosse un amico, viziarlo e preoccuparci quando sta male.
Sempre più spesso, infatti, il nostro amico Fido entra a far parte della ‘sfera umana’, inesorabilmente, mentre anche lo stress e i timori che affliggono normalmente noi umani si ripercuotono sui nostri amici animali, desiderosi di essere compresi e coccolati.

Il terapeuta per cani è una figura nuova che ha preso sempre più piede anche grazie ai programmi televisivi, veri e propri reality in cui la riabilitazione canina fa da sfondo all’intero programma.
Su questa linea, quando il cucciolo è depresso o troppo aggressivo, è naturale che il padrone si domandi se non sia arrivato il momento di sottoporlo ad una visita con uno specialista per verificare che il nostro amico non sia in realtà colpito dalle classiche malattie psichiche che affliggono gli uomini da sempre.

Le problematiche più comuni

Sono molti i contestatori del metodo che si scagliano contro questa premura ritenuta eccessiva,  ridicola se destinata ai nostri amici cani. Ma quali sono le reali necessità di Fido?
Il cane, dotato di istinto autonomo, non ne avrebbe certamente bisogno. L’opinione è però differente se, con Fido, avviene la “domestificazione”, ovvero se il cane entra prepotentemente nei ritmi della società umana, meccanismo che incide profondamente sulle sue naturali abitudini, sconvolgendole.
Le ansie, l’abbandono, l’attaccamento, la gelosia diventano allora sentimenti propri anche dei nostri amici animali che necessitano allora una figura in grado di comprenderne l’animo … e di aiutarli nel loro rapporto con la famiglia d’adozione.

La correzione di certi comportamenti è la prima richiesta che viene fatta al terapeuta. Se Fido è un cucciolo, ad esempio, le richieste più frequenti si basano sulla sua tendenza a sporcare in giro per la casa o a non riconoscere la gerarchia. Altre richieste, invece, sopraggiungono quando il cane abbaia spesso, disturbando il padrone, o quando invece i suoi comportamenti si rivelano assolutamente irrazionali, se non pericolosi.

La terapia

Se state già figurando nella vostra mente ricoveri e lettini sui quali Fido stia disteso, dimenticate quest’immagine e cerchiamo di analizzare insieme il processo di ‘guarigione’, un percorso a volte lungo, dove la disciplina fa da padrona.
La regola di base è che un buon cane è il risultato di un buon padrone. Molto spesso, infatti, le sue abitudini scorrette altro non sono che il risultato di un cattivo insegnamento o, il più delle volte, della svogliatezza di chi è chiamato ad accudire Fido. In questo caso individuare il problema è piuttosto semplice e, una volta chiarite le regole con il terapeuta, il padrone dovrà adeguarsi a rispettarle.

Capita però che la questione sia leggermente più complessa. Quando è il cane a dare problemi, la terapia perfetta è un mix di farmaci e norme comportamentali distribuite da un esperto zoopsichiatra.
I farmaci, nello specifico, sono quasi tutti a base di Clomipramina, un principio attivo che agisce da antidepressivo e permette ai nostri amici cani di non incorrere, ad esempio, nell’autolesionismo o nell’aggressività gratuita.

I rimedi naturali

Naturalmente anche l’omeopatia può rivelarsi una valida sostituta alla medicina tradizionale ed essere assolutamente efficace anche sui nostri amici animali. Esistono disturbi molto comuni che possono essere infatti trattati efficacemente con questi rimedi. Una paura particolarmente diffusa, quella dei tuoni, si traduce molte volte in vere e proprie crisi d’ansia sconfitte efficacemente proprio con i rimedi omeopatici che attenuano l’ansia e diminuiscono lo stress e la tensione accumulati.

Neanche l’alimentazione è da sottovalutare. Una dieta corretta è infatti determinante nel contrastare atteggiamenti troppo aggressivi, ma è utile a favorire anche il corretto apprendimento. In questo caso, infatti, i principi attivi dei farmaci non sono sufficienti, ma è l’alimentazione che, suggerita ad hoc da un nutrizionista esperto, potrà fare davvero la differenza.

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