CONSIGLI E PREPARAZIONI

Come cucinare il seitan con le regole base della cucina vegana

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Il seitan è uno degli ingredienti base della cucina vegana, da preparare secondo alcune semplici regole

La cucina vegana ha le sue regole e seguirle ci garantisce, a differenza di quanto si possa pensare, un'alimentazione varia e ricca di sapori diversi, interpretando e declinando tutti gli ingredienti in modo che siano sempre un'esperienza di palato nuova e deliziosa.

Uno dei prodotti più cari al mondo vegan è senza dubbio il seitan, un alimento proteico che chi segue una dieta priva di ingredienti di origine animale, usa al posto della carne, del pesce o dei latticini. Se ci chiediamo cosa sia di preciso questo cibo, che troviamo in commercio già affettato o in blocco da spezzettare, è subito detto.

Il seitan altro non è che un derivato del glutine del grano normale, del grano kamut o del farro. Il glutine viene infatti estratto e cotto con salsa di soia, aromi e alghe in proporzione variabile, poi insaporito con erbe aromatiche e spezie.

Trattandosi di un cibo precotto, il seitan può quindi essere consumato subito crudo, senza bisogno di essere scaldato in pentola. In questo caso, se lo vogliamo usare per una tartare vegana o per rendere più ricca un'insalata, lo possiamo tagliare a cubetti e mettere a marinare in olio e aceto, con pepe, erbette tritate fresche e spezie.

Il passaggio della marinatura precede anche la ricetta classica della cucina vegana, ossia quella del seitan saltato in padella. In questo caso si tratta il prodotto come un comune filetto di carne, da far cuocere per qualche minuto sulla padella rovente, leggermente oliata.

In alternativa possiamo cucinare il seitan in umido, adagiandolo in una padella calda, in cui avremo messo a soffriggere cipolla dorata, carote e sedano. Versiamo della salsa di pomodoro, poi aggiungiamo il seitan fatto a fette o dadini o anche tagliato al coltello per il classico ragù vegano.

In questo caso il consiglio è di ammorbidirlo leggermente in un po' di brodo vegetale prima di sminuzzarlo, per evitare che sia troppo gommoso. Ovviamente il seitan si presta benissimo anche a diventare un ripieno per tortelli, cappelletti e ravioli veggie, da cuocere in brodo o da condire con il classico sugo di pomodoro o anche con olio e salvia.

In ultimo sì, il seitan può essere anche fatto al forno, per stufati di patate o verdure ricchi. Anche in questo caso tagliamo il prodotto a listarelle o tocchetti. Per dare umidità al piatto usiamo del brodo vegetale e stiamo un po' indietro col sale, visto che il seitan è salato già di suo.

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