Le persone entrano ed escono dalla tua vita e ci sono amicizie che scivolano via perché prendono strade diverse. Alcuni si sono trasferiti, in altri casi la colpa sono gli impegni familiari e di lavoro. Per la maggior parte di noi, si tratta di un effetto collaterale dell'invecchiare, quel triste spegnersi, quando le priorità cambiano e il tempo avanza.
Alcune persone sono destinate a interpretare solo un cameo nella nostra vita, e ci sta. Ci sono poi delle amicizie che non finiscono bene e che, probabilmente, è meglio lasciarsi alle spalle senza rimpianti. Ma ce ne sono altre riguardo alle quali proviamo ancora una fitta di rimpianto e un senso di smarrimento quando pensiamo alla leggerezza con cui abbiamo lasciato che andassero alla deriva, o quando ci rendiamo conto che stanno finendo in pezzi proprio ora, ma abbiamo troppa paura per cercare di impedirlo.
Un recente studio dell'Università del Sussex sostiene che la maggior parte di noi pensa che tentare di recuperare un'amicizia sia "spaventoso" molto più che stringerne una nuova. Preferiamo parlare con perfetti sconosciuti piuttosto che con persone che abbiamo frequentato, amato e poi lasciato allontanarsi da noi, e questo perché cercare di recuperarle sarebbe "troppo imbarazzante". Non è terribilmente triste? Stringere nuove amicizie è meraviglioso, certo, ma non deve andare a scapito di quelle che non avremmo mai dovuto perdere.
Esiste poi un altro problema. A volte siamo in presenza di risentimento o ferite, o dell'incertezza riguardo alla possibilità che la persona in questione sia interessata a recuperare il rapporto: non c'è da stupirsi che la riluttanza a riallacciare un legame di amicizia sia un sentimento così comune. Ci facciamo i nostri film mentali e lasciamo che l'imbarazzo e la vergogna ci convincano del fatto che quella persona non voglia più saperne di noi, senza neanche provare a verificare se le cose stiano effettivamente così. E’ tempo di essere più coraggiosi.