Sempre più giovani (e non solo) hanno l'abitudine di usare il ciuccio come anti-stress. Per molti si tratta di una tecnica utile per calmarsi, ma gli esperti avvertono che non è privo di rischi. Usare un ciuccio da adulto come “valvola di sfogo” durante momenti di ansia non è innocuo. Ci sono rischi concreti per la salute dentale, possibili dipendenze simboliche e nessuna garanzia scientifica che il sollievo sia più che temporaneo.
Non ci sono evidenze cliniche solide che il ciuccio migliori realmente l’ansia: la riduzione dello stress segnalata da molti utenti potrebbe essere più un effetto placebo che una vera terapia. Non sono noti, dunque, potenziali benefici, ma si conoscono perfettamente i danni che questa abitudine potrebbe avere sulla salute del corpo.
Quali sono i rischi che si corrono usando un ciuccio come anti-stress?
- L’uso prolungato di un ciuccio in età adulta può causare malocclusioni (come morso aperto), alterazioni del palato, problemi di lingua e deglutizione.
- Da non sottovalutare anche il rischio per le gengive e le mucose della bocca: un uso costante può portare a ulcere della mucosa orale a causa della pressione continua o attrito.
- Se il ciuccio non ha caratteristiche di sicurezza adeguate, esiste anche il rischio di ingestione accidentale.
- Alcuni dentisti avvertono che dormire con un ciuccio può interferire con la respirazione e potenzialmente ostruire le vie aeree, aumentando il rischio di russamento.
Ci sono anche risvolti psicologici da non sottovalutare:
- Psicologi e sociologi parlano di una regressione emotiva: l’uso del ciuccio per adulti può diventare un rifugio simbolico dall’infanzia, ma non risolve il vero problema di fondo (ansia, burnout, stress).
- Alcuni esperti dicono che l’uso prolungato può trasformarsi in dipendenza: non è solo un’abitudine, ma può richiedere un supporto per essere interrotta.
- Usare il ciuccio può essere una forma di espressione simbolica in una generazione che si sente sopraffatta da responsabilità e ansie, ma questo non elimina le cause del disagio.