Gli stilisti, probabilmente influenzati non poco dell'aria di crisi, sembrano rinunciare a sperimentare e osare, puntando sui lidi sicuri dei colori classici e delle forme evergreen.
Una tendenza che contraddistingue non solo i grandi marchi dell'eleganza classica, Gucci, Versace, Armani, Ferrè. Anche chi, come Balenciaga, aveva fatto della innovazione un punto di forza, si trova a smussare i tratti più avveniristici e geometrici, in favore di modelli meno innovativi.
Ad attirare la Medusa di casa Versace sono i metalli in grigio ma anche in blu, e anche se qua e là fa capolino un po' di neon sono soprattutto i colori primari e le tinte basic a colorare la sfilata, su modelli fluidi e sottili, senza alcun logo appariscente e nessuna traccia di oro ed eccessi del recente passato.
Punta allo stile conservativo anche la nuova linea di Gucci, disegnata da Frida Giannini. Anche in questo caso un design orientato a seguire i sentieri battuti, con un forte ritorno quasi taumaturgico agli anni '80: tailleur precisi e sottili con la giacchina-spencer, i corti abiti t-shirt, i pantaloni incollati al corpo, i trench di vernice, gli interminabili stivali- guaina a tacchi estremi.
La donna di Armani ha piglio deciso e urbano, i berretti e i guanti sono in vernice, le calze coprenti, le giacche perfette, ad un solo bottone, per un'eleganza essenziale ma determinata. I colori sfumando nel grigio più scuro o nel blu navy polveroso mentre il nero è acceso per una business woman grintosa e dalla personalità forte.
Gianfranco Ferrè punta tutte le sue carte per uscire dalla crisi con una collezione studiata nel rispetto dell'eredità del marchio pur senza tradire l'aderenza alle tendenze del momento. Spalle larghe, volumi geometrici, cappotti a pagoda accanto a giacche e abiti strutturati e rigidi, senza mai fuoriuscire dai rigorosi limiti del nero soffuso di grigio con qualche raro lampo di blu e bianco.