La tigna è un’infezione della pelle causata da funghi, molto diffusa tra i gatti e facilmente trasmissibile anche ad altri animali e alle persone con cui vengono a contatto. Sapere come riconoscerla è fondamentale per intervenire tempestivamente e garantire cure adeguate al nostro adorato amico a quattro zampe. Ecco come riconoscere la tigna nei gatti dai primi sintomi, che non vanno mai sottovalutati.
I segnali più comuni della tigna nei gatti
Il sintomo più evidente della tigna nei gatti è la presenza di chiazze prive di pelo, spesso a forma circolare. Queste aree possono apparire arrossate, squamose o con piccole crosticine. Il gatto può manifestare prurito, anche se non sempre in modo marcato. A volte il pelo intorno alle zone colpite appare fragile e spezzato.
Le zone del corpo più colpite
La tigna tende a comparire principalmente su testa, orecchie e zampe anteriori, ma può diffondersi anche ad altre parti del corpo. Nei cuccioli e nei gatti con un sistema immunitario più debole, l’infezione può diventare velocemente e facilmente estesa e più difficile da trattare anche con la terapia adeguata e consigliata.
Quando preoccuparsi
Se notiamo aree glabre o irritazioni cutanee persistenti, è importante rivolgersi al veterinario con una certa urgenza. Solo un test specifico (come l’esame con lampada di Wood o la coltura fungina) può confermare con certezza la diagnosi.
Come si cura la tigna nel gatto
Il trattamento della tigna dei gatti può prevedere pomate antimicotiche, shampoo specifici o terapie sistemiche, a seconda della gravità. È fondamentale seguire con costanza le indicazioni del veterinario e mantenere pulito l’ambiente domestico per evitare reinfezioni.
Bisogna, però, prestare la massima attenzione. La tigna è una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile all’uomo. Per questo è importante maneggiare il gatto con cura, lavarsi sempre le mani dopo averlo toccato e, se possibile, limitare i contatti ravvicinati fino alla guarigione.