VIVERE GREEN

Internet in chiave 'green'

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Il dibattito è acceso, per alcuni Internet è un mezzo in grado di rivoluzionare i comportamenti, per altri solo un'ulteriore fonte di inquinamento.

Ecosia è il primo motore di ricerca ecologico nato espressamente con l'obbiettivo di proteggere migliaia di ettari di foresta amazzonica. I fondatori del motore di ricerca dichiarano che quasi l'80% dei profitti ricavati da Ecosia finanzieranno un progetto del WWF in Amazzonia e ogni ricerca effettuata con il motore di ricerca ambientalista salverà in media due metri quadri di foresta pluviale.

Il progetto è sostenuto, in chiara chiave anti Google, anche da Yahoo e Bing ed è stato lanciato nello stesso giorno in cui a Copenaghen i grandi della Terra hanno cominciato a discutere i problemi climatici del nostro pianeta.

Secondo i calcoli degli ideatori del progetto se solo l'1% degli utenti di Internet usassero Ecosia, ogni anno si potrebbe salvare una foresta pluviale grande quanto la Svizzera. Anche gli stessi server usati per le ricerche saranno alimentati ad energia verde.

Secondo il WWF la situazione dell'Amazzonia e delle foreste pluviali in generale è davvero preoccupante. Negli ultimi 50 anni più della metà delle foreste pluviali del mondo sono state distrutte. Ogni anno l'attività umana contribuisce a far scomparire ampie zone verdi tanto che la deforestazione resta una delle principali cause del riscaldamento climatico.

Da parte sua il gigante Google risponde alla provocazione entrando ufficialmente nel settore delle energie rinnovabili, creando una divisione chiamata Google Energy. L'impegno ambientalista di Google non è comunque una novità: l'azienda californiana aveva di recente rilasciato un software free (PowerMeter), che permette agli utenti di tenere sotto controllo il proprio consumo di energia.

Un'applicazione di Google maps permette invece a chiunque di osservare, attraverso il satellite, ciò che accade in una qualunque foresta pluviale del mondo e, contemporaneamente, di segnalare ogni presunta illegalità. Organi internazionali si occuperanno di ricevere le segnalazioni e di controllare, grazie agli impegni presi dagli Stati contro la deforestazione.

Cosa serve? Un pc, una connessione internet, un minimo di spirito di osservazione ed ognuno di noi potrà dare una mano nella lotta contro la deforestazione. Infatti, basterà confrontare le immagini attuali proposte da Google maps con quelle di archivio per riuscire a scoprire gli abusi da cui, ogni giorno, sono colpire le foreste dell'intero globo.

Internet, la tecnologia del terzo millennio, potrebbe quindi trasformarsi in uno strumento affidabile per la protezione dell'ambiente naturale soprattutto grazie all'occhio umano di tutti gli ecologisti del mondo.

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