SCUOLA ED EDUCAZIONE

Le più belle poesie di Pasqua per la scuola primaria

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Per parlare di Pasqua anche alla scuola primaria, ecco le più famose poesie.

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È primavera ed è tempo di vacanze pasquali. I bambini a scuola sicuramente staranno preparando tanti bei lavoretti per celebrare questa festa religiosa e imparando tante simpatiche filastrocche per poterle poi recitare a casa con mamma e papà e magari anche con i nonni. Quali sono le più famose poesie di Pasqua per la scuola primaria?

Se i vostri bambini o i vostri alunni frequentano le elementari e volete approfittare delle parole di autori famosi per poter raccontare cos’è la Pasqua e perché si festeggia, ecco una serie di testi da proporre ai più piccoli e ai più grandi. Da Giovanni Pascoli passando per Gianni Rodari, uno degli autori preferiti dai bambini e anche da genitori e insegnanti, senza dimenticare il bravissimo e apprezzatissimo Roberto Piumini.

Buona lettura!

L'ulivo benedetto di Giovanni Pascoli

Oh, i bei rami d’ulivo! chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi sono scritte tante cose belle.
Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto
metteteci l’ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po’ di pace ci fa tanto bene.

È Pasqua di Roberto Piumini

Alla Pasqua
Dell’anno passato
Un palloncino
Mi era scappato.
Mi era scappato
Nell’alto del cielo,
Io lo guardavo
E piangevo piangevo.
Anche quest’anno
Un pallone è volato
Ma io ho riso
Felice e beato.
Il palloncino
E’ andato lassù
Ma io quest’anno
Non piango più.

Il pulcino marziano di Gianni Rodari

Ho visto, a Pasqua, sbarcare
dall’ uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell’ uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto. Per la sorpresa
non ha detto neanche: “Miao”.

Dall'uovo di Pasqua di Gianni Rodari

Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio”.
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
“Viva la pace,
abbasso la guerra”.

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