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Orologio dell’Apocalisse: come funziona e perché è fermo per il 2022

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Quello che vuoi sapere sull’orologio dell’Apocalisse

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L'Orologio dell'Apocalisse, già con il nome, evoca il senso della fine, ma a cosa fa riferimento nello specifico? Come funziona? E che ora segna per il 2022? Approfondiamo la conoscenza del Doomsday Clock rispondendo a queste domande.

 

Orologio dell'Apocalisse: cos'è

Il Doomsday Clock è un indicatore di quanto sia vicina la fine, la catastrofe per l'umanità, in particolare in riferimento in a tre fattori: le armi nucleari, il cambiamento climatico, le "tecnologie dirompenti" in diverse aree.

L'Orologio segna il tempo che manca alla mezzanotte, una metafora, appunto, della fine, che può essere causata dagli uomini stessi.

Esso fu promosso nel 1947 dal Bulletin of the Atomic Scientists, costituito da Albert Einstein e dagli scienziati coinvolti nel Progetto Manhattan per la costruzione delle armi atomiche.

Da allora, il conto alla rovescia è stato aggiornato per 24 volte.


Orologio dell'Apocalisse: come funziona

Ogni anno, i membri del Science and Security Board del Bulletin si consultano con i colleghi e con il Bulletin's Board of Sponsors formato da 13 premi Nobel, e stabiliscono quanto manca alla fine dell'umanità. Decidono sulla base della situazione mondiale, con particolare riferimento a tre ambiti: le armi nucleari, il cambiamento climatico, gli sviluppi delle tecnologie.

Inizialmente, era Eugene Rabinowitch, scienziato ed editore del Bulletin, a stabilire quanto mancasse nel countdown.


Orologio dell'Apocalisse 2022: che ora segna e perché è fermo

Quest'anno l'orologio è fermo alla stessa ora stabilita nel 2020: 100 secondi alla mezzanotte. Se a prima vista potrebbe sembrare una buona notizia, in realtà non lo è, perché vuol dire che il mondo è fermo, il pericolo di una minaccia è molto vicino: "il mondo rimane bloccato in un momento estremamente pericoloso", spiega il Bulletin.

Nella dichiarazione 2022, per la decisione, si prendono in considerazione il contesto odierno e in particolare alcuni fattori come:

  • i rapporti tra USA, Cina e Russia;
  • la Corea del Nord e l'Iran;
  • la situazione in Ucraina;
  • il cambiamento climatico e l'insufficienza delle azioni per la riduzione dei gas serra;
  • la risposta al Covid-19;
  • le armi biologiche;
  • la "corruzione" dell'informazione (che fa pensare a fake news e simili);
  • gli attacchi informatici.

Inoltre, la relazione indica alcuni possibili provvedimenti e quanto possono fare i cittadini (ad esempio informarsi, condividere le informazioni, chiedere soluzioni).

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