DONNE E LAVORO

Cheerleader maschili nella NFL per la parità di genere

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Contro gli stereotipi di genere la NFL ha aperto le porte a uomini e trans nei gruppi di cheerleader

Esistono molti lavori investiti da stereotipi e tra questi c’è sicuramente quello delle cheerleader, le ragazzine di bella presenza, che dotate di gonnelline e pompon, realizzano coreografie musicali per incitare gli atleti delle loro squadre del cuore. E se i ruoli fossero scambiati? La NFL (National Football League americana) ha fatto, negli ultimi 4 anni, una grande rivoluzione introducendo le cheerleader maschili, prima con i Los Angeles Rams e i New Orleans Saints.

I ragazzi hanno preso parte ad altre attività secondarie in passato, ma partecipare alle squadre professioniste è una vera e propria rivoluzione. Quest’anno ai Dallas Cowboys è arrivata una cheerleader transgender. Nato come Joseph Pom-Pom, la cheerleader dei Cowboys ora si chiama Jean-Marie.  Si è dichiarata transgender ai suoi compagni di squadra e allenatori l'anno scorso. 

Nella NFL c’è anche Justine Lindsay, che proprio quest’estate ha svelato ai suoi follower di essere entrata nelle Topcats, la squadra delle cheerleader dei Carolina Panthers e soprattutto di essere la prima transgender donna a ottenere tale risultato. Queste atlete non sono le prime transgender a essere coinvolta negli sport professionistici. Negli ultimi anni, abbiamo visto atleti transgender come Caitlyn Jenner, padre delle modelle Kylie e Kendall, e Fallon Fox, famosa lottatrice, fare notizia per la loro partecipazione ai rispettivi sport. 

Il football sta cercando di migliorare la sua immagine lavorando sulla parità di genere e inserendo gli uomini cheerleader. È questa la strada giusta?

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