La "Torta Barozzi" è un marchio registrato nel 1948 da Eugenio Gollini, omonimo nipote del pasticcere che la creò alla fine dell'800, quando era chiamata anche torta nera.
Nonostante sia un dolce storico di Vignola, è una delle ricette più diffuse nelle case di tutta la zona del modenese, anche se ognuno ha una propria variante.
Per prima cosa, dovresti far asciugare bene i fondi del caffè e rimacinarli per ridurli in polvere finissima.
Poi ridurre le mandorle in farina insieme alle arachidi.
Sciogli il cioccolato a bagnomaria e lasciarlo intiepidire.
Monta a neve gli albumi con un pizzico di sale e tienili da parte.
Lavora il burro - tenuto a temperatura ambiente - con una frusta assieme allo zucchero finché diventa schiumoso e aggiungi il cioccolato tiepido.
Lavora ancora e aggiungi i tuorli - uno per volta - poi la polvere di caffè, il liquore, il cacao e la farina di mandorle e arachidi. Da ultimo incorpora a cucchiaiate gli albumi montati a neve.
Fodera di carta di alluminio uno stampo rettangolare a bordi bassi e imburrala, poi versa l'impasto e inforna a 175°c per 30 - 40 minuti circa.
La vera difficoltà è proprio questa: la cottura. Come al solito, quindi, il tempo e i gradi sono puramente indicativi. L'aspetto finale della superficie, è quello di un velo appoggiato con "leggeressa" su un' anima morbida e più scura. Per questo la cottura bassa e prolungata: l'interno deve essere tenero e non troppo asciutto.
Una volta cotta, va sfornata, lasciata intiepidire e foderata interamente con della carta di alluminio fino al momento dell'utilizzo.
Si serve tagliata a quadrettini piccoli....anzi, no ... "a pessettini ".
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