FRASI E AUGURI

Franco Arminio: le poesie da leggere subito

LEGGI IN 3'
Una selezione delle poesie più belle di Franco Arminio

Franco Arminio è un poeta e un paesologo, originario di Bisaccia (Irpinia). Le sue poesie parlano d’amore, di morte, di vita e fanno meditare su come viviamo giorno dopo giorno. Tra le sue opere e i libri, “lettera a chi non c’era”, “La cura dello sguardo”, “Cedi la strada agli alberi”.


Franco Arminio: le poesie da leggere subito
Ecco una selezione delle poesie più belle del poeta:

Pensa che si muore
e che prima di morire tutti hanno diritto
a un attimo di bene.
Ascolta con clemenza.
Guarda con ammirazione le volpi,
le poiane, il vento, il grano.
Impara a chinarti su un mendicante,
coltiva il tuo rigore e lotta
fino a rimanere senza fiato.
Non limitarti a galleggiare,
scendi verso il fondo
anche a rischio di annegare.
Sorridi di questa umanità
che si aggroviglia su se stessa.
Cedi la strada agli alberi


Prendi un angolo del tuo paese
e fallo sacro,
vai a fargli visita prima di partire
e quanto torni.
Stai molto di più all’aria aperta.
Ascolta un anziano, lascia che parli della sua vita.
Leggi poesie ad alta voce.
Esprimi ammirazione per qualcuno.
Esci all’alba ogni tanto.
Passa un po’ di tempo vicino ad un animale,
prova a sentire il mondo
con gli occhi di una mosca,
con le zampe di un cane.


Concedetevi una vacanza
intorno a un filo d’erba,
concedetevi al silenzio e alla luce,
alla muta lussuria di una rosa.


Abbiamo bisogno di contadini,
di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.


Guarda.
Sei in un posto qualsiasi
e ti raggiunge un albero,
un muro, un viso.
Il centro del mondo è poco lontano da te,
è nelle vie secondarie, ti aspetta
dove non ti aspetti niente.
Prendi una forchetta in mano
come se fosse un momento solenne,
porta il bicchiere alla bocca
come se fosse un gesto sacro,
sorridi perché ogni sorriso apre
una piega nel muro della vecchiaia.
Fai cose coraggiose,
ti fa ringiovanire.
E poi torna, pensa che sei contento,
fallo sapere ai tuoi errori
che li vedi, li riconosci
e li guardi con clemenza.
Guarda dentro e guarda fuori,
guardare è una culla.


Vederti in punta di lacrime
illumina le cose.
Tu lo sai:
non è per avere qualcosa
che siamo qui,
è per dare tutto
senza chiedere niente.
Tu sei silenzio e amore.
Sei la prova
che l’universo non è tutto
un crepacuore.


I baci non vengono mai uguali.
I baci sono la prova che i corpi
hanno leggi che non conosciamo.
Le lingue come pietre al sole, come barche,
come animali preistorici,
le lingue come reni, come polmoni,
come organi gemelli.
L’umanità se non ci fossero i baci
sarebbe un ammasso di parole e carne,
un’ombra nella piazza assolata
dei viventi.


Non solo dobbiamo morire
ma prima di noi
assistiamo alla morte degli altri,
lenta o improvvisa, sempre ingiusta,
infame, orrenda.
Chiarito che contro la morte
nulla possiamo,
non abbiamo altro da fare
che stare attenti
e donarci
un attimo di bene, uno alla volta,
uno per noi e uno alla volta,
uno per noi e uno per gli altri.
Possono essere persone care
o persone sconosciute, poco importa,
quello che conta è rubare il seme del bene
e piantarlo sulle facce della gente.

Ti potrebbe interessare anche:

Iscriviti alla newsletter di donnad

Leggi tanti nuovi contenuti e scopri in anteprima le iniziative riservate alla community.