Le tradizioni della Befana in Italia sono davvero molte e variegate. Il 6 gennaio ha segnato da sempre la conclusione delle festività natalizie e, allo stesso tempo, un momento di passaggio carico di simboli. In molte zone del Paese, questa ricorrenza non si è limitata all’immagine della Befana che porta dolci o carbone, ma ha dato vita a celebrazioni popolari profondamente radicate nel territorio.
Una delle tradizioni più conosciute è senza dubbio quella di Roma, dove la Befana si celebra storicamente in Piazza Navona. Qui, per secoli, si sono svolti mercati, spettacoli e feste popolari che hanno attirato visitatori da tutta Italia. Le bancarelle piene di dolciumi, calze colorate e giocattoli hanno trasformato la piazza in un luogo simbolo dell’Epifania.
Nel Centro Italia, soprattutto in Toscana e nelle Marche, la Befana è stata spesso associata ai falò. In alcune località si è conservata l’usanza di accendere grandi fuochi la sera del 5 gennaio, come rito propiziatorio per l’anno nuovo. Il fuoco rappresenta la fine del ciclo passato e l’inizio di uno nuovo.
Nel Nord Italia, in particolare in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia, si è diffusa la tradizione dei panevin o pignarûl. Si è trattato di grandi falò accesi nei campi o nelle piazze, attorno ai quali ci si è riuniti per osservare il fumo e trarre auspici sul raccolto futuro.
Nel Sud Italia, la Befana ha assunto connotazioni più domestiche ma non meno sentite. In molte famiglie si è mantenuta l’abitudine di preparare dolci tradizionali e di lasciare la calza ai bambini, spesso riempita con prodotti fatti in casa. In alcune zone della Calabria e della Campania, la figura della Befana si è intrecciata con racconti popolari e leggende locali, tramandate di generazione in generazione.
Particolarmente suggestiva è la tradizione di Urbania, nelle Marche, considerata una delle capitali italiane della Befana. Qui, ogni anno, il centro storico è animato da sfilate, eventi e figuranti in costume, trasformando la festa in un vero e proprio evento culturale.