Il 6 gennaio e l’Epifania sono in arrivo e con lei anche la nostra amata vecchina, la Befana, figura centrale del folklore italiano. Indossa abiti logori porta un fazzoletto in testa, e si intrufola nei camini per portare doni (o carbone) ai bambini. Inoltre cavalca l’immancabile scopa volante, oggetto, delle feste natalizie, tra i più misteriosi.
I bambini attendono la vecchina con entusiasmo e un pizzico di emozione. La Befana, vicina alla figura più classica della strega ha un aspetto più tenero di brava nonnina che porta doni nel corso della notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Il mito della scopa volante
La scopa volante non è solo un mezzo di trasporto magico ma ha significati profondi. L'immagine nasce da antiche credenze popolari europee. Il simbolo è poi cresciuto e si è sviluppato, nel tempo, dando origine all’immagine iconica di oggi. Ecco i significati più noti:
Simbolo di origine pagana
L'immagine rimanda a antichi riti propiziatori legati alla fertilità dei campi e alla purificazione dopo il solstizio d’inverno. Nell’antichità si credeva che figure femminili volassero sui campi sulle scope per benedire i raccolti futuri.
Simbolo di rinnovamento
La scopa diventa simbolo di “spazzare via” l’anno vecchio e portare con sé speranza e trasformazione per l’anno nuovo.
Legata alla tradizione
Nel folklore italiano, l’immagine della Befana che vola su una scopa si intreccia anche con una leggenda popolare cristiana: la Befana insegue i Re Magi per offrire i suoi doni al Bambino Gesù. Vola sulla scopa ma non riesce a raggiungerli: da allora continua a vagare per il mondo.