L’accesso a Internet apre ai bambini opportunità come l’apprendimento, la socializzazione e il divertimento. Però comporta anche rischi reali, legati alla protezione dei dati, all’identità digitale, al contatto con sconosciuti, alla diffusione non controllata di immagini o informazioni personali.
Aiutare un bambino a navigare con maggiore sicurezza richiede che genitori, insegnanti o altri adulti responsabili conoscano le buone pratiche, ne parlino apertamente con loro, stabiliscano regole chiare e scelgano strumenti che proteggano senza togliere libertà di esplorazione. Ecco alcune strategie per proteggere la privacy dei bambini.
Stabilire regole chiare
Spiegare quali informazioni non devono mai essere condivise online, come nome completo, indirizzo di casa, numero di telefono, posizione attuale. Mostrare che di tutto ciò che va online resta traccia, che certe immagini o commenti possono circolare anche senza controllo.
Uso consapevole delle impostazioni di privacy
Controllare le impostazioni di privacy su social network, giochi, app. Limitare chi può vedere i post, le foto, chi può contattare il bambino. Disattivare le autorizzazioni che non servono, ad esempio l’accesso a microfono, fotocamera e posizione, se non sono strettamente necessarie.
Password robuste e autenticazione multipla
Creare password lunghe, che mescolano lettere maiuscole, minuscole, numeri, simboli. Evitare parole facilmente riconoscibili. Se possibile attivare l’autenticazione a due fattori.
Aggiornamenti regolari del software
Assicurarsi che i dispositivi e le app siano sempre aggiornati. Le versioni più recenti correggono falle di sicurezza che i malintenzionati potrebbero sfruttare.
Uso dei controlli parentali
Utilizzare gli strumenti che i sistemi operativi, i browser e le app mettono a disposizione per filtrare contenuti, impostare limiti di tempo per l’uso dello schermo, controllare quali app possono essere installate.
Scegliere piattaforme adatte ai bambini e verificare le politiche
Prima di permettere che un bambino usi app o giochi online, leggere la politica sulla privacy, scoprire cosa raccolgono come dati, come li trattano, se li condividono con terze parti. Preferire quelle che mostrano trasparenza e tutela.
Educazione digitale e dialogo aperto
Parlare con il bambino del concetto di “impronta digitale”, cioè che le azioni online restano. Incentivare che chieda aiuto se qualcosa lo fa sentire a disagio, se riceve messaggi strani o se trova contenuti inappropriati. Far capire che la privacy online riguarda anche rispetto per gli altri.
Limitare la condivisione da parte dei genitori
Riflettere prima di pubblicare foto, video, informazioni dei minori sui social. Evitare di mostrare dettagli identificativi come scuola, indirizzo, luoghi specifici. Considerare quindi il “consenso digitale”, l’idea che anche il bambino debba avere voce su ciò che appare di lui/lei online.