CINEMA

Il viaggio di Fanny: al cinema la storia vera di una ragazza coraggiosa

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In occasione della Giornata della Memoria, esce nelle sale cinematografiche "Il viaggio di Fanny" film per ragazzi ambientato nel 1943 in Francia. Vincitore dell'ultimo Giffoni Film Festival, il film è tratto dalla vera storia della dodicenne Fanny Ben-Ami e della sua fuga per la salvezza con un gruppo di bambini.

Esce nelle sale cinematografiche – in occasione della Giornata della Memoria - "Il viaggio di Fanny", terzo lungometraggio della regista francese Lola Doillon. "ll viaggio di Fanny" è tratto dalla storia vera, adattata per lo schermo, di Fanny Ben-Ami e ha vinto l'ultimo Giffoni Film Festival, il festival del cinema per ragazzi.

Fanny - interpretata da Léonie Sauchaud - nel 1943 ha solo 13 anni. I genitori l'hanno affidata assieme alle sorelle più piccole alla OSE - l’organizzazione francese Oeuvre de Secours aux Enfants - uno dei tanti gruppi che cerca di salvare i bambini ebrei durante la seconda guerra mondiale nascondendoli, prendendosi cura di loro e tentando di mandarli in paesi sicuri. Si trova in una colonia per bambini sotto il Governo di Vichy quando i rastrellamenti nazisti si intensificanoMadame Forman (Cécilie De France) coordina una fuga disperata verso la Svizzera ma nel corso del viaggio tutti gli adulti vengono arrestati, lasciando Fanny a capo di un gruppo di bambini. Questi bimbi si devono fare appello a tutta la loro forza interiore per affrontare da soli gli enormi pericoli di una situazione evidentemente più grande di loro. Sopportano la fame, la paura, la crudeltà dei nemici ma trovano anche chi è disposto ad aiutarli, mettendo in pericolo la propria vita, fino al raggiungimento della salvezza.

"ll viaggio di Fanny" è un bellissimo film per ragazzi, persino i più piccoli.

Lola Doillon – insieme alla produttrice Saga Blanchard - ha voluto raccontare un viaggio iniziatico calato in un contesto storico, sfruttando il film come veicolo di trasmissione della memoria della Shoah.

Anche se si svolge nella Francia occupata, sono state evitate tutte le immagini più crude del conflitto, le morti e i rastrellamenti. I bambini - che fino a un certo punto restano protetti da quello che accade nel mondo esterno – diventano progressivamente consapevoli del male che li circonda. È la storia di chi è costretto a crescere velocemente, abbandonando il nido tranquillo dell'infanzia per affrontare il vasto mondo.

Il cuore del film è costituito dalle esperienze emotive di un gruppo di giovani eroi di cui Fanny è leader, suo malgrado.

Madame Forman – figura di fantasia ispirata a due donne realmente vissute, Nicole Weil-Salon e Lotte Schwarz – la ritiene capace di guidare in salvo i suoi compagni, grazie alla sua testardaggine, alla determinazione, alla capacità di non perdersi mai d'animo e così è. Fanny ha il sangue freddo necessario per fronteggiare gli eventi.

I temi che si possono riprendere per un approfondimento, dopo la visione, sono numerosi. Si parla ad esempio, non solo della nostalgia per i genitori, ma anche della necessità di cambiare nome, di abbandonare la propria religione, di fingersi muti per non tradire la propria identità. Per i ragazzi più grandi, ciò significa cominciare a mettere in dubbio la fede e il valore della vita. Si parla di generosità e di codardia, per arrivare a dare un giudizio morale sulle azioni degli uomini, distinguendo il bene dal male.

Il viaggio di Fanny, infine, è un film capace di parlare in maniera metaforica anche di un tema attuale: dei bambini perduti nelle guerre contemporanee, alla ricerca di frontiere che determinino la loro salvezza. Come dice la vera Fanny Ben-Ami, che oggi ha 86 anni e vive a Tel Aviv: "Desidero che il mio messaggio venga compreso, affinché alcune cose non si ripetano. Viviamo in un’epoca molto fragile, da ogni parte si levano voci che ricordano moltissimo quelle che si sentivano allora. Questo è molto pericoloso, anche per coloro che non sono ebrei. Perché dopo gli ebrei, andranno in cerca di altri bersagli”. 

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