Le prime settimane la dieta ti ha dato grandi soddisfazioni e poi, all'improvviso, hai avuto la sensazione che non facesse più per te: ti sei sentita stanca, frustrata, magari un po' depressa e la bilancia continuava a dirti che non stavi dimagrendo.
Come mai? La colpa non è sempre della dieta, soprattutto se sei andata da un dietologo e ti sei fatta seguire con una certa cura, ma del concetto di dieta che ti sei creata o immaginata. Devi partire dal presupposto che in linea di massima le diete, da sole, non funzionano e sono destinate a fallire perché una dieta comporta una serie di cambiamenti biologici e fisici, che non puoi controllare. Dovresti però "cavalcarli" e adeguare il tuo regime alimentare al momento che stai vivendo.
Che cosa significa? Seguire la stessa dieta per lungo tempo è impossibile ed è anche una fatica inutile. Il tuo dietologo dovrebbe cambiare o aggiornare, in base anche al tuo umore e ai risultati conseguiti, il piano che ti ha proposto. Inoltre, sappi che dopo un primo dimagrimento importante, che a seconda delle persone potrebbe essere tra i 500 grammi e il chilo la settimana, poi la perdita di peso tenderà a rallentare, prima di tutto perché la massa grassa sarà in parte smaltita e poi perché il corpo dovrà utilizzare le riserve e imparare a gestire nuovi equilibri.
C'è poi un aspetto psicologico importante: il cervello di una persona a dieta, non solo nota più facilmente il cibo, ma lo desidera anche di più. È importante quindi che il senso di frustrazione non diventi dominante, soprattutto perché devi fare i conti anche con gli ormoni. Quando si perde peso l'equilibrio ormonale cambia, gli ormoni che di solito contribuiscono a farti sentire sazia diminuiscono, e aumentano quelli che invece ci fanno sentire affamati. E in tutto questo, ci si mette pure il metabolismo, che rallenta: il corpo si abitua a bruciare le calorie più lentamente: si mangia di meno ma si brucia anche di meno. Non è vero dunque che non sta funzionando.
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