SCUOLA ED EDUCAZIONE

Basta classi miste?

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Dagli USA arriva la nuova tendenza di dividere le scuole in base al sesso.

Si diffondono sempre di più: sono le classi scolastiche in cui gli allievi sono tutti dello stesso sesso. Come spesso accade, la tendenza è arrivata da Oltreoceano, per la precisione dagli Stati Uniti, dove, iniziati timidamente nel 2002, gli esperimenti di scuole (dette "Separatiste") destinate solo ai ragazzi o solo alle ragazze si sono allargati a macchia d'olio. Tanto che, dagli undici istituti originari, adesso si è arrivati a contarne oltre cinquecento.

Ora è la volta dell'Italia, dove le scuole (private) in cui le classi con  solo alunni del medesimo sesso sono dodici, per un totale di oltre duemila allievi. Ancora poca cosa, rispetto a Paesi come Polonia o Australia, in cui si sta arrivando alla parità numerica tra istituti misti e istituti separatisti. Ma del fenomeno si parla già. I fautori della separazione dei sessi sostengono che i ritmi di sviluppo dei ragazzi e delle ragazze sono diversi, che i loro cervelli apprendono in maniera differente e che la presenza dei ragazzi in classe intimidisce le ragazze e rallenta la loro velocità d'apprendimento.

C'è anche chi fa notare che le prime schermaglie sentimentali, le gelosie e le goffaggini degli studenti delle classi miste sono un ostacolo allo studio, provocano stress e tensioni. In realtà, non esistono studi scientifici che provino l'esistenza di riti diversi di apprendimento tra maschi e femmine. La maturità maggiore che di solito si attribuisce alle ragazze rispetto ai coetanei maschi ha molto il sapore di un luogo comune, come quello che vorrebbe i ragazzi più abili nelle materie scientifiche e le ragazze in quelle umanistiche.

La scelta di un tipo di scuola o un'altra, più che sul sesso, dovrebbe basarsi sulle reali esigenze della "persona-studente" e sulla combinazione data dallo staff dei professori e dei sistemi d'insegnamento attuati in un determinato istituto piuttosto che in un altro. Capire le esigenze  individuali del proprio figlio, e cercare di indirizzarle al meglio, frutta di più che far valere solo la discriminante del sesso nella scelta della scuola ideale.

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