PRIMA INFANZIA

Lavoro & Bebé

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Bebè nella culla a casa e mamma che torna al lavoro in ufficio? Benissimo, ma a patto che la mamma in questione sia serena.

Ritornare al lavoro dopo una gravidanza richiede dei sacrifici, ma non è impossibile. È bene sapere che inizialmente il proprio lavoro sembra di solito meno interessante e coinvolgente rispetto a prima. Un'impressione che nel corso dei giorni diminuisce fino a scomparire. Soprattutto se si pensa che il bambino a casa non dimentica certo la mamma solo perché non la vede per qualche ora al giorno.

Fin dai primi giorni infatti i bebé memorizzano il viso e la voce delle persone che sono loro accanto. Dunque, non verrai scordata, tranquillizzati. Una volta in ufficio, è bene invece attuare delle piccole strategie nei confronti dei colleghi. Non commettete l'errore di pensare che tutti siano interessatissimi a pappe e pannolini, o sarai sempre sola nella pausa caffè (non molti, a meno che non siano freschi genitori, si interessano alla vita con un piccino).

Se hai il permesso per allattare in ufficio, fallo nella stanza apposita (se esiste) o nei bagni, mai negli open space, anche se in quel momento non c'è nessuno. Hai una stanza tutta tua? Perfetto, ma in quei momenti metti fuori un cartello per non essere disturbata. Lavorare e avere un bambino non significa trascurarsi: la pausa pranzo può essere usata per una piega o una manicure.

A riguardo, gli psicologi consigliano spesso di comportarsi come suggeriscono gli assistenti di volo in caso di mancanza d'ossigeno. Prima indossare la maschera, poi farla indossare a chi si vuole aiutare. Perché, fuor di metafora, una mamma contenta e appagata è una mamma che torna a casa più paziente e più gioiosa, pronta a riversare questi sentimenti positivi sul bambino. Cosa che non può che far del bene al bebè...

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