SCUOLA ED EDUCAZIONE

Insegnare a volersi bene

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Quanto conta l'accettazione dei coetanei? Scopri come insegnare a tuo figlio l'amor proprio.

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Imparare l'autostima

Una delusione d’amore, il giudizio troppo severo dei coetanei e quel senso di inadeguatezza che imperversa tra gli adolescenti di ogni generazione è colmabile solo attraverso l’insegnamento dell’amor proprio, quella fiducia in se stessi che, specialmente nel periodo della pubertà, è particolarmente importante possedere e sviluppare.
Come fare ad educare tuo figlio all’autostima e al volersi bene?

L’amore durante l’infanzia
Non si può volersi bene se non si è imparata la lezione fin da piccoli. Educare al “ti voglio bene” è fondamentale per un bambino che impari a muovere correttamente i primi passi verso l’autostima. L’errore più grande è invece quello di “contrattare” l’amore con frasi tipo “ti voglio bene se …”. L’amore, specialmente quello di mamma e papà, è gratuito e incondizionato e sarà proprio questo ad insegnargli, a sua volta, un sentimento di pari intensità nei confronti di se stesso.

Genitori in prima linea
Difficilmente l’amore si impara da soli. È per questo che i genitori sono fondamentali, specialmente durante l’adolescenza. In quest’età gli attacchi del ragazzo alla famiglia e ai suoi valori sono spesso necessari, una sorta di percorso obbligato in cui i genitori devono mantenere viva la propria presenza e il proprio sostegno. È proprio quest’ultimo indispensabile per trasmettere all’adolescente quel senso di affidamento che stimola il ragazzo a considerarsi degno di essere amato da sé e dagli altri.

I trucchi da insegnare
Ci sono piccoli esercizi quotidiani in grado di aiutare l’apprendimento dell’amor proprio.

- Anzitutto è bene evitare i paragoni. Specialmente quelli con gli altri, che non ci aiutano a crescere, né a progredire. È importante stimolare il proprio figlio a pensare agli obiettivi personali e ai nostri punti di forza, nell’ottica di un continuo miglioramento. Per questa ragione i paragoni vanno evitati anche da parte dell’adulto che dovrà risparmiare al proprio figlio un continuo confronto con gli amici o, peggio, con i fratelli!

- Uno strumento utile, inoltre, è il diario. Appuntare ogni sera ciò che si è fatto, come una religiosa abitudine da perseguire per almeno un anno, è un vero e proprio esercizio mentale in grado di farci ricordare ogni giorno ogni piccolo successo personale: un modo per guardar il bicchiere sempre mezzo pieno!

- Definire gli obiettivi è la terza, importantissima, regola. Stimolare costantemente un ragazzo a porsi degli obiettivi, seppur banali o a breve termine, è però importante per poter poi guardare indietro, con soddisfazione, al traguardo raggiunto.

Sbagliando s’impara!
Non esiste al mondo genitore che non vorrebbe evitare al proprio figlio un dispiacere o una sconfitta. I consigli per prevenire qualche caduta sono importanti, così come, dal canto loro, lo sono anche gli errori. In molti casi, dunque, prevenire la caduta è inefficace, perché è molto meglio invece, cercare di cadere nel modo giusto, facendosi più forti quando quest’esperienza si presenterà ancora. Uscire da un momento buio, con le proprie forze o con l’aiuto di chi ci sta intorno, è un ottimo modo per ritornare a credere in se stessi e non lasciarsi più!

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