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Come chiedere il part time

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Il part time potrebbe essere la scelta giusta per te: ecco come si chiede al datore di lavoro.

Il part time è una modalità di lavoro che consente ai dipendenti di lavorare meno ore alla settimana, di solito metà del tempo previsto da un contratto full time. Se lavorare 40 ore a settimana è diventato impossibile, perché magari non si riesce ad avere un equilibrio con la vita privata o si vuole un po' più di tempo libero, il part time può essere richiesto al proprio datore di lavoro: come funziona il passaggio da tempo pieno a tempo parziale? E il titolare può rifiutarsi di concedere il part time?

L'orario di lavoro settimanale in Italia è pari a 40 ore, solitamente ripartite con 8 ore lavorative dal lunedì al venerdì, anche se esistono altre modulazioni in base alla tipologia di lavoro. I Ccnl possono garantire un orario settimanale inferiore, da valutare caso per caso. Esistono diversi tipi di part time:

  • Part time orizzontale. Quando il lavoratore lavora tutti i giorni ma con un numero di ore ridotto.
  • Part time verticale. Quando il lavoratore lavora solo alcuni giorni a tempo pieno.
  • Part time misto, un mix tra l'orizzontale e il verticale.

Ogni lavoratore può chiedere che il suo rapporto di lavoro full time diventi part time. Il dipendente può presentare domanda al suo capo o al diretto superiore per ottenere un tempo di lavoro ridotto, ma non sempre questa richiesta venga accettata. Ci sono casi in cui invece è un diritto: ad esempio in caso di malattie molto gravi, del dipendente o di parenti prossimi, o in caso di figli con disabilità o gravemente malati. Anche i neo genitori possono chiedere di trasformare il proprio orario di lavoro in caso di figli conviventi con età inferiore ai 13 anni: la richiesta di part time ha diritto di priorità. Si può anche ottenere il part time in alternativa al congedo parentale, con riduzione dell'orario non superiore al 50% e solo una volta al posto del congedo.

Per capire se è fattibile o meno, basta comunicare la propria volontà al datore di lavoro e attendere la sua decisione. Nella speranza che sia un sì. Il consiglio è quello di consultare bene il tuo contratto collettivo di lavoro o di rivolgerti a un sindacato per capire se si ha diritto o meno e come muoversi.

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